Svarioni in Giro (d’Italia)
Ascolto Bulbarelli e Cassani commentar la tappa del 100° Giro d’Italia che si conclude a Trieste sulle Rive…
e torno con la mente a ricordi lontani, quando per Adriano Dezan Coccau diventava Coccò, Timau Timò, Cimolais Simolé, Claut Clò (pronuncia alla francese, ai confini dell’Austria!), e Spilimbergo si trovava a confini della Svizzera.
Oggi è successo qualcosa di analogo, Bulbarelli loquente:
– l’ordine dei fiumi che si incontrano entrando in Friuli sarebbe: Stella, Isonzo, Tagliamento e Timavo, e il Tagliamento raccontato non è quello di Latisana, con l’acqua a pieno alveo, ma quello di Codroipo e Dignano che scorre negli ampi magredi;
– la Bisiacherìa è pronunciata Bisiachèria;
– il “Bisiaco” è un “dialetto” più simile al Veneto che al Friulano (dialetto!);
– il Carso sarebbe una “zona collinare”;
– Chiàrbola diventa Chiarbòla (“mi correggo” dice l’aulico Auro);
e per finire l’ineffabil Cassani che ricorda Casarsa delle Delizie, patria del ciclista Gasparotto, una specie di ossimoro al plurale: Casa arsa delle delizie.
Ossì, che bello ascoltarvi, che sublime divertissement domenicale.
A proposito, ho segnalato il tutto al blog del Giro, ma sono stato “cassato”.
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