L’essere del Nulla e il nulla dell’Essere
Si sa che in Metafisica non si può dare l’essere al Nulla e il nulla all’Essere, poiché, se l’Essere è ciò per cui ogni Ente è, non è possibile che il Nulla funga da Essere per qualsivoglia Ente. Nulla è e Nulla rimane, potendosi chiamare anche Ni-Ente, cioè Niente.
Ma in Logica sì, che si può. Del Nulla si può dire che, in quanto concetto, è e se è, logicamente ha l’Essere. Dunque l’Essere può essere il Nulla, e viceversa (o quasi).
E dunque usiamo la Logica.
Il dibattito politico che contrappone di questi tempi i candidati alla segreteria del secondo (allo stato) partito italiano, (trascurando i tre champions nazionali) a livello regionale, è scadente.
Si fa riferimento ai riferimenti nazionali di ciascuno, ci si differenzia su incomprensibilii “visioni (sic!) diverse della regione Friuli Venezia Giulia”, per battere (spes ultima dea) next time il centrodestra in carica, si vantano alleanze trasversali.
I candidati sono in due, un maschio (che mi ricorda vagamente l’imago di Aramis del buon vecchio Dumas), l’Enzo, e una femmina, la Debora (in ebraico “ape”), che non mi ricorda nulla.
Personalmente non li conosco. Più o meno so i loro curriculum, per quanto e in quanto mediatizzati.
L’idea che mi sono fatto, con buona pace dei 140.000 che hanno votato lei alle recenti elezioni europee, e dei classici supporters dell’altro, è che si tratti di una situazione fortemente rassomigliante a ciò che in Logica si può dire “Nulla”.
Un bel Nulla. E intanto piango, non per quel Nulla, ma per l’Essere nascosto e silente che non ha spazio nell’agone tristissimo della politica.
Mi consolo sapendo che il mondo va avanti grazie all’impegno e al lavoro dei molti, quasi tutti, che non incontreremo mai, tra i quali i due sopra nominati non ci sono.
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