Il Silenzio …e un Vento che mormora
Girolamo Savonarola, su cui il giudizio è rimasto sospeso, a causa di una certa quale ritenuta superbia, la cui immagine un po’ grifagna abbiamo bene presente (ritratto di fra’ Bartolomeo, Firenze, Museo di San Marco), diceva che la madre della preghiera è la solitudine e suo padre è il silenzio. Ucciso dai potenti del tempo (1498). Ancora vivo nella sua infuocata passione come anima messa a nudo.
Come si respira bene ascoltando queste parole!
O come quelle dello scrittore antico:
“(…) Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento.
Dopo il vento ci fu il terremoto, ma il Signore non era nel terremoto.
Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco.
Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero.
Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: Che fai qui Elia? (…).
(1 Re 19, 11b – 13, Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna 1980, p. 651)
Non nei clamori troviamo ciò che magari confusamente cerchiamo, ma nella loro assenza, quando si crea un ambiente atto ad essere abitato dallo Spirito, che non è quello del mondo.
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