Un Discorso di Pericle, V sec. a. C.
Tucidide riporta:
“(…). Qui, ad Atene, noi la pensiamo e facciamo così! Il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Qui, ad Atene, noi la pensiamo così! Le leggi qui assicurano una giustizia uguale per tutti nelle dispute private, ma non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato; non come atto di privilegio, bensì come una ricompensa al merito. (…). Qui, ad Atene, noi la pensiamo così! la libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana (…). Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui, ad Atene, noi la pensiamo così!
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è anche stato insegnato di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso. Qui, ad Atene, noi la pensiamo così! Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile (…). Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi non crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia il frutto del valore. Qui, ad Atene, noi la pensiamo e facciamo così!”
Dedicato ai successori, per modo di dire, di Pericle.
Post correlati
1 Comments
Leave a Reply
Ciao papà 🙂 sono con i miei amici, e stiamo guardando il tuo blog dal mio cellulare. Trovo che avremmo bisogno di un capo di stato come il caro Pericle. Ma chissà, quali persone sarebbero in grado di apprezzarlo. Confido in noi giovani.