Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

L’Educazione, la Politica e il Dialogo socratico

Roberto Peverelli, a Roncegno, domenica 23 maggio 2010, ha guidato un seminario della nostra associazione Phronesis, nel quale vi è stata semina vera di sapienza e ascolto reciproco, e che riprenderò nelle riflessioni sottostanti. Qui lo ringrazio.

In Italia (e non solo) si registra da tempo una grave emergenza educativa, cui non stanno dando una risposta sufficiente le grandi e tradizionali “agenzie”, come la scuola, la famiglia e la stessa chiesa.

In crisi statica si trova la politica, ma anche il contesto sociale e quello economico. Occorre pro-vocare una crisi dinamica.

In questo scenario impegnativo e per certi aspetti preoccupante, modalità come quelle costituite dalle “pratiche filosofiche” possono dare un contributo nuovo.

In particolare con il Dialogo che 24 /25 secoli fa insegnò Socrate mediante il corpus platonico.

Innanzitutto occorre che – tra chi decide di discutere – si crei una corrente positiva di disponibilità e di riconoscimento – da parte di ciascuno – dell’altro come interlocutore. Occorrono Reciprocità e Vicendevolezza. O, in altri termini, si potrebbe dire, Caritas

L’ascolto deve essere inclusivo, e lo sviluppo del pensiero non oppositivo.

Si deve instaurare un clima di pensiero che declini nel “con gli altri” ogni sua progressione, alla ricerca di una “verità condivisa”, anche se configurabile come “provvisoria” o “locale”.

Peverelli ha citato in proposito Leonard Nelson e il suo concetto di “Astrazione regressiva”, la quale null’altro è se non  la continua e instancabile ricerca dei presupposti impliciti da far emergere da ogni riflessione, quali trame non confessate o confessabili, quali esplorazione dei concetti in tutte le varianti polisemantiche, di contesto e di accezione.

E’ un umile “non accontentarsi” alla ricerca della verità, mediante la rigorizzazione dei termini (explicatio) e l’espressione esatta dei significati. 

E’ un esercizio, un’ascesi indispensabile sui “sentieri interrotti” e sui “sentieri ritrovati”.

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