Mexico senza nuvole
Estamos de nuevo en Mexico. Bajo del alto cielo y azul del Tropico del Càncer.
Il jet lag si fa sentire, ma in una settimana dobbiamo fare molte cose per lo sviluppo dell’azienda, che raddoppierà nel corso del 2011. Nuove persone, nuovo stabilimento, nuovi prodotti.
Di notte, verso le 2 mi sveglio e mi vedo un film, e poi dormo di nuovo fino alle 6.
Accompagno una mattina i dirigenti locali nella fase di inserimento di tre giovani, ventenni, tecnici professionali. Svegli e attenti.
Continuo i colloqui dell’Analisi del clima perfezionando il mio spagnolo. Puedo decir de ser casi autonomo. Quando serve qualcuno mi aiuta.
Ragioniamo con la direzione locale di come perfezionare i flussi decisionali e gestionali, del nuovo organigramma, del progetto di ampliamento en la nueva planta.
Con Sergio e Helmut Jr. incontriamo el Secretario general adjunto de la Federaciòn de Trabajadores del Estado de Querétaro, el Licenciado José Salinas Baeza. Ci spiega come funziona il sistema sindacale messicano: non ci sono contratti nazionali, solo aziendali; ogni azienda sceglie un sindacato, che entra e si occupa dei diritti dei lavoratori. Abbiamo fatto il punto del contratto aziendale, impegnandoci a sviluppare le buone relazioni esistenti.
Il Messico è un paese giovane, trafficato, disordinato, violento: i tg del mattino danno ogni giorno notizie di sparatorie e morti, che fanno vedere senza pudore. Dall’Italia mi giungono notizie sulla politica penosa, da ambo le parti. Mamma mia!
I giovani sono tanti, la voglia di lavorare non manca, in relazione con gli europei e il grande vicino nordamericano.
Il cibo è speziato e bisogna stare attenti.
Una sera abbiamo cenato in una delle piazzette coloniali di Querétaro, io indossavo una polo. Bastava. La luce della sera prelude a una notte illuminata dall’enorme luna bianca occidentale.
L’escursione termica tra la mattina e la sera è di oltre 20 gradi. Tropico del Cancro. Ieri da 5 a 26.
Un giorno una febbricola sconfitta con una tachipirina.
La gente si accontenta di molto meno di quello che per noi è necessario: in un mercato di Guanajuato, mi raccontano Fabio e Andrea, un bambino con il moccio al naso e le infradito offre chewing gum, loro gli allungano 10 pesos dicendo che non vogliono nulla, ma lui insiste e gli consegna una manciata di gomme americane.
Se llama dignidad?
I saluti sono cordialissimi e calorosi, con gli Huber, con Francesco, Andrea, con Benjamin Gallegos Vargas que se ocupa de Administraciòn y de Recursos Humanos (Amministrazione e Risorse Umane). Rientro stanco e un po’ acciaccato con Sergio, el Presidente de la empresa Italo-Mejicana, e Fabio. Due film su un monitor personale durante la lunga traversata atlantica sul Boeing 777 Air France, turbulencias sobre la Groenlandia, Paris, Venezia.
Hemos hecho lo que debiamos hacer … veremos en el futuro. Yo creo che el futuro se pueda construir con la inteligencia y la voluntad de todos los que trabajan juntos en esta empresa.
Y Dios nos ayudarà.
Post correlati
0 Comments