Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

La Pazienza di Giobbe e la Sapienza di Salomone

La pazienza è da molti ritenuta oggi una virtù da deboli.

In molti ambienti prevale la fretta, l’ansia da prestazione, la rincorsa al potere, o ai suoi mezzi e surrogati, denaro e prestigio in primis.

Coloro che invece sembrano indugiare sull’uscio di un concetto, al limitare di un significato, e si fermano dubbiosi a contemplare la ricchezza infinita della parola, sono ritenuti superati, lenti, nel migliore dei casi eccessivamente prudenti.

Ma coloro che criticano dalle loro vertiginose certezze non sanno, (oh stolti!), di aver espresso due apprezzamenti, e non due denigrazioni: chi pazienta e agisce con prudenza è, infatti, anche forte, ma forte della fortezza, non della iattanza e della sicumera dei cosiddetti “vincenti”.

La fortezza è sinonimo di coraggio, ed è virtù costituita principalmente dalla pazienza, cioè dalla capacità di patire, di sopportare, e, in definitiva, di supportare. Che ne sarebbe delle famiglie, della scuola, di un’azienda, senza la capacità di supportare, cioè di essere pazienti, e dunque, forti?

Qual’è allora la vera forza, o lettore perplesso, quella dei pazienti, a volte silenziosi e lenti (ma solo apparentemente) nell’incedere,  o quella dei corruschi, dei sicuri, dei vanagloriosi?

Costoro, se fossero almeno un poco dubbiosi del loro roboante incedere, chiederebbero consiglio, ogni tanto, oppure si fermerebbero a leggere qualcosa, come il Qoèlet, il Convocatore biblico, che spiega molto bene quanto la corsa dell’uomo nel mondo sia “Vanità delle vanità“, cioè l’infinito nulla. La mera nientificazione dell’essere, giusto premio dell’arroganza. E, per costoro, non vi sarà nemmeno l’apocatastasi origeniana, perché pensano di non aver bisogno di aiuto per la salvezza.

E sia invece la contemplazione la vera sapienza, la vera via il pensiero e le sue tracce misteriose come il volo dell’aquila nel cielo, o lo strisciare del serpente sulla roccia, o l’aprirsi e il chiudersi della scia di una nave nel grande Oceano.

La Pazienza di Giobbe e la Sapienza di Salomone

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