Alluvioni e … la bella gioventù
La bella gioventù ligure scava nel fango, con mani più abituate al mouse che a un badile.
Ma scava. Palate di fango sacrosante, invece, sui politici che vengono a vedere.
I giornalisti scrivono “bomba d’acqua”, confondendo la natura con la cultura antropica: scarsa vena creativa. Sintagma cretino, come molte altre espressioni figlie della pigrizia professionale.
Seguiti a ruota dai politici A mero titolo di esempio: l’estremista immarcescibile Casini che definisce “scellerata” la lettera del Governo alla UE. Ma andiamo! Magari a comprare, facendo ressa, strumenti elettronici scontati: vedi a Roma nei giorni scorsi … crisi e affanno da accaparrazione.
Mentre osserviamo lì o là, altre cose ancora accadono ovunque, la vita, le vite vanno avanti, di tutti, nell’inestricabile procedere dei fatti, dei detti, dei barlumi di luce di verità, e delle incomprensioni, che sono sempre maggiori delle comprensioni.
Vedevo iersera i bimbi del Turkana, i pastori magri degli altipiani kenyoti, la polvere, bocche sdentate, e sorrisi luminosi …
E’ tutto un infinito procedere alla ricerca della verità, che ci assilla con la sua luce irragiungibile.
Lì, alle Cinque Terre si è costruito sopra ogni limite di capienza del territorio, e l’acqua, che ha la memoria lunga, torna sempre dove è già stata, ma se non trova sfogo straripa, sommerge, distrugge, uccide, ineluttabile e irrefrenabile.
La catastrofe è sempre annunciata quando l’uomo vorace e avvelenato dalla cupidigia vuol trarre il massimo vantaggio per il proprio utile, alimentando l’egoismo meschino e la vanagloria del possesso.
Siamo sempre daccapo a trattare dell’uomo e della sua insipienza.
La bella gioventù ligure scava e scava e scava.
Speriamo scavi anche una buca nella quale cadano sommersi dal fango spirituale molti che lo meritano.
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