L’Anossia e il Respiro della vita
L’ossigeno è componente vitale della miscela d’aria che respiriamo. Inalato, irrora il sangue che a sua volta irrora tutto il corpo.
Se manca l’ossigeno viene meno il respiro della vita.
Ho visto una persona a cui il respiro della vita è mancato per un arresto cardiaco, che le ha provocato uno stato vegetativo persistente.
Non si sa molto di questa condizione del dolore umano.
L’ho vista anche piangere riconoscendo un parente stretto. Io dico “riconoscendo”, e magari il neurologo mi può spiegare che non è così, perché si tratta di riflessi bio-elettrici, ma forse no.
Non sappiamo quanto sia profonda la coscienza, né i confini del suo auto-riconoscersi come tale.
Il sondino naso-gastrico faceva il suo lavoro di idratazione e alimentazione. Le guance rosee, e la pelle ancora giovane di una persona sessantenne.
Che dire?
Il respiro della vita c’era ancora, anche se non quello di una coscienza evidente.
A volte la nostra coscienza di sani è ottenebrata nell’agire quotidiano come e peggio che in quella persona bisognosa di tutto.
Vi è una mancanza di respiro vitale in molte azioni fatte da persone perfettamente in grado di intendere e volere.
L’immagine della persona incosciente (fino a che punto?) per un arresto cardiaco mi ha fatto considerare che il suo respiro è forse più puro del mio.
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