Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Generazioni

Avvicinando i volti delle generazioni si coglie il passaggio, tempus quod transit et fugit, ma senza far sparire nulla, o meglio, lasciando che tutto si trasformi  restando imperituro.

La mia canizie un tempo era un rigoglio di riccioli, tali e quali di mia figlia ora.

Ma il cambiamento lascia intatto il fondamento.

Le strade divergono in questa domenica di primo aprile, mentre la primavera sembra ricordarsi della pioggia, che verrà presto, se ne sentono le avvisaglie, la mia strada verso una corsa nel silenzio delle interpoderali, la sua ad ascoltare un gruppo musicale.

Lontani e vicini allo stesso tempo, come due declinazioni della vita che appare e scompare senza finire mai.

Un giorno la foto aveva un solo volto, tra qualche tempo avrà ancora un volto solo.

In questo mondo dove tutti noi abbiamo un compito, quello di legare noi stessi agli altri “in orizzontale” nella stessa generazione, e quello di legare le generazioni “in verticale” provenendo da un prima per rendere possibile il poi.

Il transito è passaggio, è apparire e scomparire per poi riapparire sotto altre spoglie, per mezzo della memoria che i giorni ingigantiscono, a mano a mano che la sapienza del tempo lega i neuroni a nuovi reticoli.

Azzardo un’esegesi degli sguardi: si può indovinare una sottile malinconia nel padre e una speranza fresca nella piccola che cresce.

La malinconia è semplice consapevolezza del compito assunto senza avere dato un assenso preventivo alla vita medesima, che resta incomprensibile, semplicemente essendo-a-questo-mondo, “nati … per seguir virtute e canoscenza … e infine stando come d’autunno sugli alberi le foglie“.

La speranzosa freschezza è sim-bolo, legame della forza con l’esplorazione dell’ignoto preparato dinnanzi alla fanciulla, esposta -come tutti- sulla lizza del mondo a combattere la sua buona battaglia.

A me resterà da dire, alla fine, se avrò potuto terminare la mia corsa dopo aver combattuto la mia battaglia, dove nessuno mi ha mai potuto sostituire (come è storia di ciascuno e di tutti), e se avrò conservato la fede nella vita.

Nella necessità di essere passato di qui, possibilmente senza disturbare molto il fluire del Tutto del mondo secondo la Sapienza.

Post correlati

1 Comments

  1. Il primo aprile 2012, mentre tu scrivevi queste profonde riflessioni, io contemplavo la mia seconda figlia, data alla luce una settimana prima, incredula ancora di fronte al miracolo della vita! Leggendo oggi, incappata per caso su queste pagine, le tue considerazioni, non posso che ritrovarmici appieno e ringraziarti per aver saputo raccontare così magistralmente i sentimenti più profondi che, credo, ogni genitore si trovi a provare. E’ vero, abbiamo una battaglia da combattere in questa vita mentre il tempo scorre inesorabile, ma se mai ci pesasse questa nostra strada, basti guardare i nostri figli per trovare il senso profondo del nostro essere. Ciao, daniela

Leave a Reply

XHTML: You can use these tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>