Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

“Nel Giorno dopo il Sabato …

… Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto“.Uscì allora Simon Pietro assieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intano anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette (…). Giovanni 20, 1-8 (Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna 1980, p. 2313).

Maria di Magdala esce che era ancora buio nel cielo e nel suo cuore. Il cuore le sobbalza quando trova la tomba vuota.

Chi è Maria di Magdala? I vangeli ne parlano diversamente. E’ una donna dalla vita controversa che trova ascolto e pacificazione restando con il Maestro, con il “rabbunì“, come lo chiama in un altro racconto.

Corre dai discepoli e le credono, perché immediatamente si affrettano a vedere. Di solito -a quel tempo- i racconti donneschi non erano ritenuti degni di molta fede.

Pietro è più anziano (avrà avuto una trentina d’anni!) e “Giovanni” più giovane corre veloce. Arriva prima di Simon Pietro, dà uno sguardo, vede le bende per terra, ma non entra. Aspetta Pietro, gli cede il passo e poi entra.

Lo scrittore evangelico detto “Giovanni” afferma “(…) e vide e credette“.

Su questi due verbi si basa il cristianesimo, come ebbe a osservare san Paolo.

La croce è presente oltre e al di sopra del tempo, con i suoi bracci che perpendicolari indicano gli orizzonti dello spazio umano e la verticale della trascendenza.

La Pasqua di resurrezione è il passaggio (l’ebraico pesah) a una vita diversa, è un transito dal buio alla luce, dal male come assenza di visione al bene come pienezza di senso.

Che le tante croci sparse nel mondo, i tanti dolori, le tante assenze, le insensatezze, le violenze e gli odi trovino sul loro cammino il sempre Risorgente.

Amen.

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