Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Nella vita di ogni giorno

…c’è il male.

Nel mio paese un ragazzo di 23 anni ha ucciso l’altrieri suo padre a pugni e coltellate.

In lui vedeva il maligno con il volto di Saddam Hussein. E così l’ha ucciso. Ora è piantonato in neuropsichiatria prima di essere internato.

Da qualche tempo, si scrive sui giornali, manifestava una profonda depressione silenziosa, nell’isolamento.

I capi dei servizi psichiatrici, un po’ saputelli, dicono che sarebbe stato necessario intervenire per tempo, al primo manifestarsi dei sintomi di disagio. Tanti maestri ex post.

Gli uomini di chiesa invitano a pregare. La popolazione è discreta e non fa le commedie di Avetrana.

Non so se si può prevenire tutto, credo di no. Non so se si sarebbe potuto evitare questo caso.

So che in ognuno di noi convivono bene e male, e che quest’ultimo, ancor più che banale (Arendt) è ordinario come ben sapevano Platone e Agostino. Il male ha diverse gradazioni e può manifestarsi in ogni ambiente e situazione.

Nel caso di questa tragedia a un livello quasi insopportabile, ma se pensiamo ai 32 bambini uccisi da Bashar el Hassad a Hula in Siria venerdì scorso, appare quasi un male da poco.

Un altro male: ieri sera un gruppetto di ragazzi annoiati, sempre nel mio paese, ha aggredito un altro gruppetto di ragazzi, hanno detto “per noia“, visite di controllo in ospedale per almeno due tra aggressori e aggrediti. Male anche questo.

Male è anche quello che si fa obbedendo ciecamente a ordini presuntuosi e sbagliati, come in certi contesti lavorativi.

Più indietro abbiamo scritto di innumerevoli Adolf Eichmann presenti in ogni dove, piccoli Eichmann obbedienti, maligni ordinariamente, come tutti gli esecutori di crimini ordinati dall’alto.

L’uomo è costantemente crocifisso dal suo e dall’altrui male.

Vi  un rimedio al male? Sì, il pensiero disponibile nella relazione tra noi soggetti e gli altri, e il mondo.

L’arcobaleno esiste perché vi sono in contemporanea gocce di pioggia, luce e uno sguardo che osserva. Mancasse lo sguardo neppure l’arcobaleno sarebbe, mancassero le gocce … mancasse la luce … vi sarebbe solo la tempesta e il buio.

Per questo, se manca il pensiero emergono i mostri.

Offriamo il bene del pensiero alle famiglie di mostri grandi e piccoli.

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