La vista interiore
Cecilia Camellini ha vinto l’oro nei 50 e nei 100 metri stile libero e due medaglie di bronzo in altre discipline, alle Paralimpiadi di Londra.
Il suo sguardo non incontra gli oggetti e la luce, chissà forse vede ombre, ma nel cuore vi è tutta la chiarità della vita. Nel cuore Cecilia conserva la gioia, che è una felicità dello spirito, un gaudio, una tenerezza per la vita, che a volte a noi normodotati (ahi, horribile dictu!) manca.
Il suo sorriso è la manifestazione di una specie di vista interiore, vista su un mondo che noi vedenti a volte ci facciamo sfuggire, occupati a lamentarci di altro, nella frenesia dei tempi e nell’ansia della prestazione. Poveri noi, che il tempo inesorabilmente inesistente ci frantuma!
Cecilia ha la possibilità di fermarsi a considerare ciò che suggeriscono i pensieri dell’anima, nel silenzio sospeso. Lei conosce in altro modo la vita, perché non si perde nelle minuzie inezie nequizie quisquilie bubbole falsi miti e stucchevoli riti piccinerie e gelosie affettazioni e noia, come a volte o spesso capita a noi.
Sarebbe buona cosa che la guardassimo sorridere, mentre noi ci lamentiamo, e ci vergognassimo, almeno un poco.
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