Paese o Nazione o Patria o Italia?
Da decenni molti chiamano l’Italia “il Paese” (non so neppure se con la maiuscola). Stamani mi è venuto in mente: e se chiamassimo la nazionale di calcio, pallacanestro, pallavolo, atletica, etc., “paesana” invece che “nazionale“, sarebbe divertente, sì o no? O forse squallido?
Il Presidente Ciampi aveva iniziato a riparlare di “Patria“, cioè di “Terra dei padri“, così come i popoli di cultura tedesca chiamano la loro terra “Heimat“, vale a dire “Terra materna“. Napolitano, invece, quando non dice esplicitamente “Italia“, parla sempre di “paese“, purtroppo. E anche Monti, a volte un poco algido nel suo scandire metodico concetti e temi.
Certamente il termine “patria” è stato vilipeso dai nazionalismi e dai vari fascismi, ma ciò non significa che non rimanga un termine insostituibile. Risibile invece continuare in ogni occasione a parlare di “paese“, termine che forse corrisponde un po’ all’americano “country“, ma gli Americani sono un popolo bambino rispetto a noi.
Un altro termine trascurato e vilipeso è “nazione“, per ragioni in parte analoghe alla trascuratezza se non alla censura del termine “patria“. Saremo pure una nazione composita noi italiani, da Capo Passero a Cividale del Friuli o a Courmayeur, ma lo sono anche i Francesi, insieme Occitani, Provenzali, Bretoni, Normanni, Alsaziani, e i Tedeschi, dalla Pomerania, alla Sassonia, ai Sudeti, alla Baviera, ai territori renani. Francesi e Tedeschi, per non parlare di Inglesi, Russi, Spagnoli, Polacchi, Serbi e Croati, per tacere di decine di altri popoli, non temono di parlare di “nazione” e di “patria“.
Noi che pariamo la lingua di Dante e Boccaccio, anche se a volte senza molta cura, siamo la “nazione italiana” e abbiamo una “patria” (italiana). Con orgoglio sano e senza arroganza, nonostante le recenti vergogne del miserrimo agone politico.
E allora viva l’Italia, viva la Nazione Italiana, viva la Patria!
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