Settimana Santa
Anche se è appena iniziato il periodo di Avvento, che nella Liturgia cristiana prepara al Natale, posso parlare di “settimana santa“, senza riferirmi a quella che precede la più grande festività cristiana, la Pasqua.
“Santo“, nell’etimologia latina significa “sancito“, e dunque anche sacro, separato, inviolabile, intatto, venerabile, virtuoso …
Per me la settimana che finisce stasera è stata “santa“. Mi sono spostato dal Friuli e ho fatto cose che solo all’inizio del ‘900 avrebbero forse richiesto due mesi, e a metà Ottocento sei. Nel ‘500 un anno.
Lunedì ero a Bari per formazione aziendale (aereo), martedì in diverse aziende friulane, mercoledì e giovedì in Ukraina, in una grande azienda metallurgica, tre paesi toccati e cinque voli: Venezia-Wien-Dnepropetrovsk-Kiev-Frankfurt am Mein-Venezia, ieri in due aziende pordenonesi e in una della bassa friulana.
Oggi è sabato e porterò Beatriz alla festa del Liceo, e la riporterò a casa che sarà quasi l’alba.
“Santa” è la settimana che giunge al Giorno del Signore, non per eroismo, ma per ricchezza di cose fatte, come Dio ha permesso, perché una alla volta sono state compiute.
E in questa settimana entrante vi sarà un nuovo viaggio di lavoro verso il sud Italia, ma che permetterà di soffermarsi a contemplare il mare e una cattedrale sul mare, in quel di Trani.
La vita quotidiana è sempre un percorso, un met-odo della mente verso Dio (Bonaventura da Bagnoregio, Itinerarium mentis in Deum).
Tutto è santo se fatto con cura e rispetto, nel nome della nostra umanità, sempre in bilico tra paradiso e inferno, perennemente.
Tutto è preghiera, tutto è contemplazione dell’Uno e del Totalmente–Tutto cui apparteniamo come piccole luci riflesse nello specchio del mondo.
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