Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Il tempo

Chi vuole avvicinarsi alla perfezione divina non si preoccupa del tempo: lavora con elementi che appartengono a un’altra dimensione, e dice a se stesso: «Anche se per questo dovesse occorrermi l’eternità, non mi fermerò. Anche se non dovessi riuscirci, continuerò. Finché cammino, sono vivo!» La vita professionale, sociale e individuale obbliga gli esseri umani a tener conto del tempo, e per alcuni può diventare un’ossessione: ci sono gli appuntamenti ai quali si deve arrivare puntuali, gli orari di lavoro, quelli dei treni, degli aerei, quelli di apertura e chiusura dei negozi o delle amministrazioni ecc. Per non parlare poi del tempo che si deve cercare di economizzare poiché, come si suol dire, “il tempo è denaro”. Il tempo regna sugli esseri umani. Nella vita spirituale, invece, il tempo non deve contare. L’essenziale è l’obiettivo. E anche se la meta da raggiungere rimane inaccessibile, poco importa: bisogna continuare ad avanzare senza preoccuparsi del tempo.”

(Omraam Mikhaël Aïvanhov)

 

Quante volte del tempo qui abbiamo scritto, citando Agostino e Einstein, oppure semplicemente discorrendo di ciò che indefinitamente sfugge, Tempus fugit, dopo averci incontrato sul nostro cammino.

E’ come se stessimo fermi, lì ad attenderlo, mentre lui inesorabilmente ci sorpassa, lasciandoci sempre un po’ più deboli e stanchi. Ma non è sempre così. A volte esso sembra fermarsi, è quando stiamo bene, allora è tanto veloce che non ci accorgiamo del suo passaggio. Tempus volat.

Quando invece ci incontra il dolore, il tempo rallenta, quasi si ferma, facendoci assaporare ogni istante, ogni momento, ogni evento legato a quel dolore. Tempus stat.

Che cosa è dunque questo tempo che tiene in pugno lo spazio tridimensionale e le nostre vite?

Forse non lo sapremo mai bene, con chiarezza, e allora è meglio che ci facciamo un po’ cullare da questo senso, mentre ci osserviamo allo specchio, day after day, e notiamo di tempo in tempo (appunto) qualche cambiamento, una piccola ruga d’espressione. E possiamo arrabbiarci oppure compiacerci, perché siamo diventati più vissuti, interessanti, anche se più stropicciati.

Tempus valet, tempus pretiosum, tempus ianua aeternitatis…

 

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