Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

La morte data e ricevuta

…dal web copio e incollo:“GLEN ROSE (TEXAS), 04 FEBBRAIO 2013Chris Kyle, 38 anni, l’ex formidabile tiratore scelto dei Navy Seal americani (le forze speciali della Marina) è stato freddato sabato pomeriggio nel poligono di tiro di Glen Rose in Texas. Per una sorte beffarda l’autore dell’omicidio è Eddie Routh, un ex marine di 25 anni, affetto dalla sindrome da stress post traumatico che colpisce migliaia di veterani delle campagne in Iraq e Afghanistan. Nella sparatoria è stato coinvolto anche un amico di Chris Kyle”.

 

Caro lettore che indugi ogni tanto da queste parti,

abbiamo visto le foto del baldanzoso marine, “ex formidabile tiratore scelto” si legge sopra, e nella descrizione si annusa una sorta di stupita (o stupida?) ammirazione, e ora leggiamo che è lui stesso stato ucciso da un ex marine affetto da sindrome da stress post traumatico (reduce dall’Irak o dall’Afganistan). Quasi una nemesi o un contrappasso dantesco.

Non c’è nulla di baldanzoso e di glorioso nei 160 uomini uccisi che gli sono attribuiti, come esito dell’esercizio della sua infallibile mira.

L’America statunitense ha a volte (spesso) atteggiamenti infantili: quante bambole ti ho rotto, io che sono più forte! Comando io e basta, ma anche questo impero sta declinando, com’è giusto che sia, anzi, ragionevole. In quanto impero.

Piuttosto mi fa una grande tristezza la storia di Kyle, perché non riesco a ragionare qui come fanno gli “esperti” di guerre e conflitti, di strategie antiterrorismo e di intelligence, come si dice ora.

Chris Kyle aveva famiglia, affettuoso con i bambini, e anche con i cani. Penso anche sia stato un papà premuroso, chi lo sa?

Ma nel suo sguardo fotografato (non l’ho visto di persona) non ho colto un’ombra, un turbamento, piuttosto mi è parso di interpretare l’orgoglio per le “tacche” sul suo fucile di precisione. Qualcuno ha scritto, esaltandolo, che ha colpito a morte un “bersaglio” (sic!) posto a due chilometri.

Un bersaglio che è un essere umano, certamente pronto a fargli la pelle a sua volta, ma essere umano.

Si potrebbe dire, appunto “essere umano“, cioè belva autoconsapevole.

Ho pietà dello sguardo fiero di Chris Kyle, così come ho pietà per sua moglie e i suoi figli, così come ho pietà per i 160 senzanome che ha bruciato, e per chi l’ha ucciso.

Che Dio li perdoni tutti, a partire da Chris.

 

 

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