Di un sempre nuovo inizio
La vita esultante/delle rondini/ intinge le nuvole/ d’inquiete dissolvenze.
(da La cerchia delle montagne, Arti Grafiche Friulane, Tavagnacco-Ud, 1997, p. 23)
Serenità ritrovata/ sei come la poiana morente/ poiché come quella/ che muore/ ricordi le improvvise virate/ ti scorgevo a tratti/ in controluce.
(Ibidem, p. 22)
Gelsi contro la mattina azzurra/ voci di mattinieri uccelli/”niente più della gioventù/ mi è caro”/ ovunque vada/ il tempo cinge con diademi la ventura/ e il gioco/ rapidi gli anni sfumano/ larghi silenzi stremano le ore/ i pomeriggi/ la luna/ i fili vermigli de l’amore/in lontane regioni/ del cuore.
(Ibidem,p. 24)
Rondini/ più non vedevo/ ché schiarirono le nubi/ e dileguarono.
(Ibidem, p. 34)
…io scriveva in altri tempi
quando struggevami la primavera, come un inizio.
Vidi le rondini attorno al campanile
sfreccianti, scure, garrenti.
La ventura mi pone altri inizi nuovamente,
mentre tendo all’autunno che viene,
pieno di colori.
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