Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Dove nasciamo, viviamo e moriamo

Quando sento un politico, un giornalista o un sindacalista che si riferisce all’Italia con l’espressione “questo paese“, invece di dire semplicemente “l’Italia“, mi viene l’iradiddio. Voci roche o squillanti, assertive o incerte, pronunziano la trita espressione “paese“, per dire “Italia“. Ultima la Camusso al comizio del 1 maggio: mai una volta che dicesse “Italia”, come se il nome le desse fastidio.

Per me il “paese” è il borgo ai confini tra le Terre di mezzo e la Bassa friulana dove sono nato, Rivignano, non l’Italia.

Il “natio borgo selvaggio” leopardiano, e il mio era ed è ancora selvaggio.

Diamo uno sguardo a qualche spunto teorico in tema.

Ernest Renan scrive che:  (…) la nazione è come l’anima e il principio spirituale di un popolo. La nazione ha un senso finché trova posto nella mente e nel cuore delle persone che la compongono. L’idea di nazione matura nel tempo, soprattutto grazie al concetto di “gruppo di appartenenza”: la nazione è tale dal punto di vista politico. Ciò prevede un profondo senso del “noi”, pace e ordine al suo interno, una serie di simboli e miti comuni, la garanzia di protezione e la consapevolezza della durevolezza nel tempo della nazione rispetto ai singoli individui. Il senso del “noi” si sviluppa nella popolazione spesso grazie al confronto con il “gruppo esterno”, che alle volte assume la forma di un odiato nemico. Un esempio può trovarsi nella storica rivalità tra nazione francese e nazione tedesca: entrambe hanno caratterizzato la loro identità nell’ostilità rispetto al vicino.

Giustificazione storica della nazione è fornita da opere letterarie, da poesie e da canti, composti anche in un passato molto lontano ma che vengono rapportati al presente; classica giustificazione della nazione tedesca è riscontrabile nella Germania di Tacito, in cui i popoli abitanti nel cuore dell’Europa vengono esaltati come valorosi, leali e incorrotti: è probabile che Tacito abbia voluto in questo modo fare una critica della società romana, dando comunque materiale ai tedeschi per legittimare la propria superiorità.

Nell’uso quotidiano erroneamente i termini come nazione, stato e paese vengono usati spesso come sinonimi per indicare un territorio controllato da un singolo governo, o gli abitanti di quel territorio o il governo stesso; in altre parole lo Stato“.

 

Ma tale uso è arbitrario.

 

Dalla Treccani: nazióne s. f. [dal lat. natioonis, der. di nasci «nascere», part. pass. natus].

1. Nell’uso ant.:

a. Nascita, o, in senso più ampio, origine, con riferimento alla famiglia e alla stirpe: assai piacevole e costumato, come che di gran nazion non fosse (Boccaccio); io m’andava più sempre per le sue parole confermando ch’egli non fosse d’ignobile n. né di picciolo ingegno (T. Tasso); o con riferimento al luogo della nascita: E sua nazion sarà tra feltro e feltro (Dante: verso la cui simbologia è variamente interpretata); l’anno 1465 fu eletto al pontificato Paulo II di n. viniziano (Machiavelli).

b. Generazione: pensando l’utilità salutevole che di questa memoria potrà addivenire alle n. che dopo noi seguiranno, … cominciamo (M. Villani).

2. Nell’uso mod.:

a. Il complesso delle persone che hanno comunanza di origine, di lingua, di storia e che di tale unità hanno coscienza, anche indipendentemente dalla realizzazione in unità politica: la n. italiana, francese; i costumi, le tradizioni di una nazione.

b. Più spesso, l’unità politica realizzata in uno stato nazionale (in questa accezione, come nella seguente, anche con iniziale maiuscola, quando ci si riferisca alla propria nazione, o in partic. denominazioni): la bandiera, l’esercito, i confini, il territorio della n.; le ricchezze della n.; il governo della nazione. Nazioni Unite (sigla internazionale UN, corrispondente all’ingl. United Nations; in Italia è più nota la sigla ONU, cioè Organizzazione delle Nazioni Unite), organizzazione internazionale con sede a New York, istituita il 26 giugno 1945 per mantenere la pace e la sicurezza internazionale, sviluppare relazioni amichevoli fra le nazioni e promuovere la cooperazione internazionale in materia economica, sociale, culturale e umanitaria: vi aderisce un numero sempre crescente di stati membri, rappresentati nell’Assemblea generale, l’organo più importante, che, fra l’altro, nomina il Segretario generale, ed elegge a rotazione i membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza.

c. Il Paese, inteso come l’insieme dei cittadini che costituiscono la comunità nazionale: rivolgere un appello alla n.; provvedere al benessere e alla prosperità della n.; i rappresentanti della n., i deputati e senatori.

3. ant.

a. Con sign. prossimo a gente, spec. nell’espressione l’apostolo delle nazioni, san Paolo.

b. Insieme di persone che, in una comunità qualsiasi, appartengono alla stessa stirpe, o costituiscono una categoria omogenea: S’aduna insieme ogni nazion di fatto, Altri a suon di tamburo, altri di tromba (Ariosto); ogni n. di mercanti forestieri in una città fa il consolo, che decide lor differenze (B. Davanzati).

 

Patria (terra dei padri, mica poco), invece, ritenuto retaggio del nazionalismo otto/novecentesco e soprattutto del fascismo, non si usa quasi mai. Il termine è stato lasciato alla cultura politica e alle espressioni “di destra”. Peccato.

Negli ultimi anni solo il Presidente Ciampi aveva ripreso ad usare questa bellissima parola, patria. Napolitano, invece, usa quasi sempre il termine “paese”, purtroppo.

Viva l’Italia e viva il mio “paese”, Rivignano.

 

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1 Comments

  1. Nella basilica di Santa Croce a Firenze, fra la tomba di Niccolo’ Machiavelli e quella di Dante Alighieri, si trova il sepolcro del poeta e drammaturgo Vittorio Alfieri.
    La sua tomba neoclassica , realizzata da Antonio Canova tra il
    1806 e il 1810, spicca per magnificenza .
    E’ dominata dalla figura maestosa di una donna, piangente ,
    in lunghe vesti .
    Sul capo porta una corona di mura turrite, segno del suo simbolico incarnare una citta’ o uno stato.
    Ma ,in senso piu’ ampio ,essa rappresenta l’ Italia .
    Ammirata ieri, ammirata ancor piu’ oggi .

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