Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Lohengrin

Stamani, occhi miei socchiusi, il Preludio del Lohengrin. Figlio di Parsifal, incapace di non dire il suo nome. Lohengrin che parte, lasciando la sua Elsa, alla volta della Montagna Sacra, dov’è il suo destino. E il mio?

Lunghe note filanti di violini addensati per sottili crinali di vento.

Era il tempo di quando scopriva Wagner e il limitar di gioventù salivo come Tristano: i colori dei boschi e delle acque fragorose, i rumori discreti della foresta, i richiami.

Intervengono i legni, oboi e fagotti sopra l’arpeggio lentissimo degli archi, e anche le viole intercettano il suono frapponendo un’onda.

Crescendo lento, quasi leggermente ansioso, quando si appoggia solidamente ai corni apparsi come da oltre le rocce scure.

Il suono si accende e cresce ad accoglier le trombe fragorose in un turbinio di timpani e bronzi.

Si placa la possanza di musica a toni più bassi, e di nuovo legni e violini la cui nota lunga, distesa, quasi ad attendere il primo filamento dell’alba, senza interruzione, continua continua continua…

Da lontananze nel tempo.

 

Post correlati

0 Comments

Leave a Reply

XHTML: You can use these tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>