Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Dell’antipatico

Caro esploratore,

…di questo argomento mi intendo un po’, perché anch’io sono antipatico (talora o a qualcuno/molti? non so). Godo quando Guccini in Cyrano canta “…spiacere è il mio piacere/ mi piace essere odiato“. Bè, non proprio odiato.

Il sim-patico è. grecamente, colui-che-sente-insieme (all’altro); l’antipatico è, sempre grecamente, colui-che-non-sente-insieme (all’altro).

Stamani a Radio Radicale qualcuno chiedeva a Massimo D’Alema che pensasse del rilancio di Forza Italia da parte di Berlusconi. La risposta si è articolata inizialmente in una complessa congerie di semi-sbadigli, borborigmi afoni e sorrisetti stenti, seguiti da un quasi-irridente boh, fino alla parola, la parola, detta con l’enfatico sussiego cadenzato dell’essereputante superiore: “Dovrebbe, prima di presentare il nuovo-vecchio partito ottocentesco (parafrasi, ndr), dichiarare il fallimento del Popolo della Libertà“. Nota bene: le ipotesi di voto rilevate in data odierna nel mercato elettorale danno il PdL e il PD alla pari sul 27% dei voti validi, ciascheduno.

Mi son chiesto anche quanti antipatici conosco, nel non scarso novero delle persone che ho incontrato e incontro. Ardua l’elencazione.

Ognuno a modo suo, quando è antipatico è antipatico. Ma io sento-insieme-all’altro, e dunque non dovrei esserlo, ma risulto tale, a volte. Per quelli che mi conoscono (come il signore nella foto), invece, risulto simpatico, o almeno passabile.

Il tema resta aperto, ma non per D’Alema, almeno per il momento. Grazie a Dio, però, ognuno ha la possibilità di conoscersi meglio, specchiandosi negli altri. E di migliorare un po’. Io mi ci provo.

 

Post correlati

0 Comments

Leave a Reply

XHTML: You can use these tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>