Una “Manifesta stronzata”
Perfino il compagno Martin Schultz, Presidente del Parlamento europeo, solitamente poco indulgente nei nostri confronti, riconosce che l’Italia è sottoposta a una pressione insopportabile dalle torme disperate di ricercanti asilo da terre invivibili, e che nazioni come la “grande Germania” o la sempre presuntuosa Francia, anzi l’intera Unione Europea, dovrebbero aiutare di più l’Italia, in proporzione ai mezzi disponibili e alle dimensioni.
Invece Il Manifesto, “quotidiano comunista” raffinato ed elitario, non molto frequentato dalla “classe lavoratrice” attuale, eppur noto per le rarefatte titolature di prime pagine illustrate con foto e calembour, talora amari e talvolta spiritosi, oggi titola “L‘Italia bara“, giocando sull’equivoco tra i significati di “bara” come terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo “barare” e il sostantivo “bara” come contenitore di cadavere. Divertente o, se si vuole, penoso da un altro punto di vista, il commento sul Tg delle 6: Renata Petillo si è sforzata di spiegare il titolo dicendo che si tratta di un discorso sul “Mediterraneo come cimitero“. Aha, più o meno come il fallo di confusione di Cannavaro contro Ronaldo.
Proprio una stronzata, quella del Manifesto, né più né meno.
Post correlati
0 Comments