Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Dall’ombelico in giù (e in su)

Caro visitator domenicale,

Ogni tanto si dice che uno a volte ragiona con ciò che ha “dall’ombelico in giù“, metafora di riferimento a pensieri più carnali, o almeno emotivi, e meno speculativi. Ad esempio, al contrario di Aristotele e san Tommaso, Hume riteneva che la morale umana si basasse di più sul sentimento che sulla ragione.

Si potrebbe pensare che funzioni anche a livello di media cognitiva la curva a campana di Gauss, in base alla quale il 96% delle persone sarebbero collocate in generale in un’area mediana, ovvero che, secondo lo schema valutativo del quoziente intellettivo di Binet e successori, la maggioranza della gente si collocherebbe su livello 100/110 (posto che 80 è il limite della oligofrenia), tenendo conto che Sharon Stone sarebbe valutata a 140 circa (mica male eh?), Einstein su 170 e Galileo Galilei, dicono studi comparativi, su 200 e oltre.

Oggi leggo che alcuni recenti studi neuroscientifici  e psicologici ammettono che la razionalità si manifesta a misura d’uomo, non solo nel senso che ciascuno ha un livello cognitivo suo proprio, imparagonabile a quello di qualsiasi altro, ma che si riferisce ai sistemi ambientali, adattivi ed evoluzionistici. Cioè, l’intelligenza non è solo una facoltà individuale, ma derivante anche dal contesto. Vai a vedere che Averroè non aveva poi tutti i torti, con il suo intelletto agente universale! In realtà questi studi si basano su evidenze cliniche e su ricerche condotte in anni abbastanza recenti da studiosi come Herbert Simon (Administrative Behavior, 1958, cfr. in P. Labinaz, La razionalità, Carocci Bussole, Roma 2013) e altri, che in questo sito abbiamo già citato.

Dobbiamo dunque tenere presenti molteplici variabili che influiscono sul modo di pensare e di agire degli esseri umani. Torna buono anche Herbert Spencer, che a metà ‘800 sosteneva cose analoghe basandosi sulle ipotesi evoluzionistiche che stava proponendo quasi in contemporanea con Darwin, superando il meccanicismo di Lamarck e il criticismo un po’ immobilistico di Kant.

Alla fine, però, di questa mia quasi solita domenicale riflessione sulla nostra mente-anima-spirito, mi vien da pensare che la maggior parte della gente si colloca forse poco al di qua e poco al di là dell’ombelico, a metà circa della curva di Gauss, a 100/110 di Quoziente Intellettivo, ed è per questo che Berlusconi ha sempre avuto tanti voti, e che Renzi si appresta a diventare segretario del PD.

Che Dio ci aiuti e anche la ragion laicissima del nostro spirito.

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