Caro lettor che di qui passi,

chissà quale sarà la linea editoriale di Micromega, dopo il passaggio di Berlusconi ad altre attività. La puzza sotto il naso sarà rivolta di sicuro altrove. Chissà che farà Travaglio e molti altri anchorman (si dice così vero?) dopo questo storico evento? Chissà che fatica trovar nuovi appigli, per i meno fantasiosi. Bè, forse Travaglio può agganciare quelli che ha già battezzato berlusclones, ahò direbbe Totti, che figo! Fantàsia al potere. E Il fatto quotidiano che scriverà ogni giorno? Teme o auspica che il Cavalier risorga? E De Benedetti che farà col suo nobil quotidiano?

Anche il giornalier profluvio di pezzi, articolesse libri ed elzeviri sul cavalier disarcionato (ridicola metafora non so di chi), che cosa lo sostituirà? (Ah che bell’anacoluto!). Vi  è tutto un indotto di gag filmetti e documenti che per vent’anni ha vissuto di rendita sull’uom d’Arcore (di volta in volta Dittatore Light, Puttaniere, Caimano, Videocrate, etc.), che gli succederà? Come un senso di vuoto in tanti ambienti, non per me, un horror vacui… Quasi una nostalgia, forse, di tempi irripetibili.

Ma una speranza per costoro c’è: che il Cavalier ritorni in sella, in campagna elettoral prossimamente, anzi subitamente. E allora si riparte, con i talk televisivi Crozza Travaglio e i popolo viola (di rabbia).

…

Abbiamo poi scrittor novelli, renzicivatiecuperlo, che son tre ma non fan uno in tre per arte e parte. Leggo di un esegeta che li critica: Cuperlo piattantico, Renzi popolarnazionaltoscano, Civati snob-isticamente logorroico. Questa è quell’altra parte, poverina.

Guizzi frizzanti lazzi belanti stupidaggini scipite, ahinoi.

(La chiamata di Matteo di Michelangelo Merisi, altro non è che ciò che vale, rispetto al nulla dello scritto di cui sopra)

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