inadeguatezze e tumultuanti
Boldrini va da Fazio per lamentarsi degli attacchi di Grillo; Letta dagli Emirati arabi proclama le indecenze verbali dei 5stelle verso la giornalista Bignardi, provocatrice matricolata, e a suo marito Sofri jr., abituato alle lussuose e democratiche omelie paterne (che pulpito anche quello!); Augias pontifica (e un po’ farnetica da “grande intellettuale”!) di “squadrismo inconsapevole“, freudianamente anti-grillino.
Ma stiamo scherzando? La terza carica dello Stato, la Presidente della Camera dei deputati, va a sfogarsi in un talk show giudicando politicamente un gruppo parlamentare, e il Capo del Governo ha tempo, spazio ed energie per dedicarsi a tutelare gli offesi. Mi pare che abbia altro da fare.
Boldrini avrebbe dovuto eventualmente “ricevere” Fazio o chi altri, a Montecitorio, nella solennità del ruolo ricoperto; Fazio o chi altri avrebbe dovuto presentarsi con un inchino e chiedere con rispetto e cortesia di poter intervistare la Presidente della camera dei deputati del Popolo italiano.
Prendano ambedue esempio dall’aplomb del Presidente Napolitano, che, interpellato su ciò che subisce, risponde di non avere preoccupazioni per se stesso, con lo spirito degli antichi latini (de minimis non curo).
Che Grillo, Casaleggio e i loro siano maleducati, a volte, è indubbio, ma che siano altrettanto e comunque parte del sistema parlamentare è altrettanto vero, con il 25% dei consensi ottenuti un anno fa.
Altro fatto teste di inadeguatezza della gestione politica: dopo il vergognoso scandalo che lo riguarda il “dottor” Mastrapasqua si dimette, e subito Letta quasi se ne gloria? Anche qui, stiamo scherzando? Nel 2008 quel signore ineffabile è stato messo lì, pare, per i buoni uffici di zio Letta, da Berlusconi, ma tutti d’accordo allora, sindacati compresi. Son passati sei anni e scoppia il finimondo in un mondo i cui connotati di estrema scorrettezza tutti là a Roma conoscevano. Perché Letta jr, non ha liquidato l’ascetico dirigente la prima settimana del suo mandato? Nel privato funziona così: un’azienda assume un dirigente e gli chiede l’esclusiva, se questo dice ni-gni-ma-mi-mo, cambia candidato; se l’assume ne giudica l’operato e lo tiene solo se funziona: i tempi di verifica sono veloci, immediati. Allo stesso modo deve funzionare nel pubblico, altrimenti non abbiamo più speranza. Come Italia.
Forse però qualcosa sta accadendo, di varia grana e natura, in chiaroscuro: Renzi sta cercando di spingere sulle riforme, Casini torna dov’era prima mostrandosi la solita trottola opportunista, Berlusconi gioca le sue carte.
La vita economica in Italia langue ottenebrata dalla burocrazia e dalle tasse che servono a coprire gli sprechi e i privilegi.
Qualcosa accadrà.
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