Oligarchie di oligofrenici
A volte mi sembra che in Italia prevalga in molti ambienti un’oligarchia di oligofrenici, cioè che spesso vi sia il governo dei peggiori.
Qualcuno può dire che non è vero, che il merito alla fine si fa sentire e prevale. Certamente: in alcuni luoghi questo è verificabile, corrisponde, perché la prova di ciò consiste nel successo della struttura in questione. In economia e nelle organizzazioni aziendali private, a meno che non siano affette da familismo amorale, nelle varie funzioni vanno coloro che sono capaci ad adempirle. Forse è meglio dire: i più adatti, non tanto i più capaci.
Essere adatto significa essere capace, ma anche saper stare in un certo ambiente, anche nelle sue fratture, inframmezzi psico-relazionali, ritualità e cordate. Significa saper dire e saper tacere, non sempre con perfetta trasparenza.
In altri luoghi, invece, certamente la politica, i sindacati attuali, e la burocrazia, mi sembra che la proporzione sia inversa. Colà paiono prevalere, nei casi più virtuosi, i migliori tra mediocri e, nei casi peggiori, dei mediocri strutturati come tali (burocrazia).
Un episodio narratomi da un mio amico funzionario pubblico non strutturato burocraticamente: una signora ex pubblica dipendente in pensione trasferitasi dal Veneto al Friuli si presenta all’ufficio pensionistico locale per far trasferire la propria posizione; le viene risposto da un’impiegata allo sportello che non è possibile da lì, perché bisogna andare di persona a fare la richiesta nell’ufficio dove è conservata la pratica (in Veneto, dunque); a quel punto interviene il mio amico per dire che così non è, chiama la signora, si fa dare gli estremi della pensione e con una e-mail ai colleghi veneti risolve la questione in una decina di minuti.
E questa? Nei prossimi giorni l’Unione Europea invierà all’Italia una seconda procedura d’infrazione concernente i ritardi inaccettabili dei pagamenti alle aziende che hanno prestato servizi o venduto beni allo Stato, Enti locali e municipalizzate. Se la prima procedura concerneva i ritardi nei pagamenti (170 giorni medi in Italia contro i 45 della Germania e i 60 della Francia), la seconda riguarderà la risposta pervenuta all’Unione da parte del Ministero attualmente affidato a Marianna Madia (mi spiace, anche perché è molto carina, la ministra): l’ineffabile Direttore centrale ha scritto che la prima procedura d’infrazione all’Italia non è accettabile, perché la Pubblica Amministrazione, se ritarda i pagamenti, riconosce un interesse sugli importi dovuti fino all’8%. Da non credere: è come se uno dicesse alla polizia stradale che lo ha fermato perché correva a duecento all’ora dove il limite era centodieci “Mah, tanto io pago la multa, quindi pareggio il conto con le norme e la giustizia“. Pagare gli interessi ad aziende che nel frattempo, in attesa di essere pagate, potrebbero chiudere? Ma stiamo scherzando?
Ma chi è quel cretino sesquipedale, quel buffone, quel criminale irresponsabile, quel trombone matricolato, che ha scritto la lettera all’UE, spero all’insaputa della Madia? Chi è quel CRETINO? Un OLIGOFRENICO o un DELINQUENTE?
Oligofrenia significa povertà cognitiva o, come dicevano gli antichi saggi, di senno. L’oligarchia è invece il “governo di pochi” sui molti (tutti gli altri).
Se quei pochi sono anche poveri di senno… O se, per stare nelle posizioni di coloro che possono dire “sì” o “no“, bisogna essere poveri di senno, c’è molto da fare. Pazientemente, ma con il passo dell’alpino artigliere di montagna, si persegue inesorabilmente l’obiettivo di isolare prima, ridurre poi, e infine eliminare le oligarchie di oligofrenici, ovunque si annidino.
Partendo dai tre settori sopraindicati e aggiungendovi qualche altro, e comunque analizzando ad hoc ogni dove, ché il furbi stupidi sono come gli acari: se non lo sono di fatto, son capaci di rendersi invisibili (o quasi).
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