Arrivisti e arroganti
Non so se l’autore del Salmo 73 sia effettivamente il re Davide, ma non importa. Il poeta biblico è molto efficace: “(…) Per poco non inciampavano i miei piedi,/ per un nulla vacillavano i miei passi, / vedendo la prosperità dei malvagi. Non c’è sofferenza per essi,/ sano e pasciuto è il loro corpo./ Non conoscono l’affanno dei mortali/ e non sono colpiti come gli altri uomini./ Dell’orgoglio si fanno una collana/ e la violenza è il loro vestito./ Esce l’iniquità dal loro grasso,/ dal loro cuore traboccano pensieri malvagi./ Scherniscono e parlano con malizia,/ minacciano dall’alto con prepotenza./ Levano la loro bocca fino al cielo/ e la loro lingua percorre la terra./ Perciò seggono in alto,/ non li raggiunge la piena delle acque./ Dicono: «Come può saperlo Dio?/ C’è forse conoscenza nell’Altissimo?»./ Ecco, questi sono gli empi:/ sempre tranquilli, ammassano ricchezze./ Invano dunque ho conservato puro il mio cuore/ e ho lavato nell’innocenza le mie mani,/ poiché sono colpito tutto il giorno,/ e la mia pena si rinnova ogni mattina./ Se avessi detto: «Parlerò come loro»,/ avrei tradito la generazione dei tuoi figli./ Riflettevo per comprendere:/ ma fu arduo agli occhi miei,/ finché non entrai nel santuario di Dio/ e compresi qual è la loro fine./ Ecco, li poni in luoghi scivolosi,/ li fai precipitare in rovina./ Come sono distrutti in un istante,/ sono finiti, periscono di spavento!/ (2-19).
Honorè de Balzac scrive nel romanzo Il giglio della valle: “Gli arrivisti sono agili come le scimmie: durante la scalata si ammira la loro destrezza. Una volta arrivati in cima, non se ne vedono che le parti vergognose”.
Ne conosci caro lettore? Io sì, more solito, non pochi. Essi son abili a salire tutti i gradini, sgomitando più o meno elegantemente, e arrivano, sì che arrivano, perché sanno anche piacere a chi sta sopra, e li accoglie con soddisfazione, perché spesso gli somigliano.
Di solito sono spudorati, perché non hanno decenza né arrossiscono. Alla fine, però, questo è certo, precipitano dall’alto.
Finendola lì, doloranti.
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