Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Il respiro dell’Anima

 

Czeslaw MiloszCzeslaw Milosz, poeta polacco canta: “La voce della passione è migliore di quella della ragione,/ poiché gli impassibili non sanno cambiare la storia./

E Chesterton: “C’è una via che va dagli occhi al cuore senza passare per l’intelletto“.

Infinito dibattito che dall’antichità giunge fino a noi, passando per tutti i rifugi, gli scogli, le temperie del pensiero, cogliendo la musica del tempo e dello spazio nel tempo, di ciascuna vita, di ciascuna anima.

Marco Aurelio ne I pensieri (X, 33): “Bisogna considerare come un vero godimento tutto ciò che è possibile compiere secondo la propria natura” (…), e ancora (XII, 29): “Ecco quello che ci salva nella nostra vita: l’esaminare bene a fondo che cos’è ogni cosa in se stessa, che cosa sono la sua materia e la sua causa; il praticare la giustizia e il dire la verità con tutta l’anima: che cosa resta, poi, se non godere di vivere facendo seguire una buona azione all’altra, in modo da non lasciare il minimo intervallo“.

E Seneca, nelle Lettere a Lucilio, citando Epicuro: “Bisogna mescolare e alternare codeste cose (piaceri e doveri, ndr) (…) e mantenere la mente costantemente nella stessa tensione (…) e certo a ciò non tenderebbero gli uomini con così grande brama, se il gioco e il divertimento non avessero in sé un certo qual piacere naturale“.

Da tutte le scuole di pensiero, dagli epicurei e dagli stoici, dai critici e dagli aristotelici, dai platonici e dagli scettici, viene l’idea che l’uomo deve respirare spiritualmente, sia con il polmone della ragione, sia con quello della passione. Anzi, quest’ultimo, che chiamiamo anche emozione, è il vero respiro dell’anima.

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