Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

I “benaltristi”

benaltrista moderatoCaro lettor notturno,

essi sono innumerabili, una folla, una legione, un’orda, una moltitudine a perdita d’occhio: sono quelli che ad ogni proposta di riforma, rispondono che “ci vuole ben altro“, cioè quello che si propone non basta, e allora è meglio lasciare le cose come stanno.

Gattopardi. Come o peggio del principe Salina di Tomasi di Lampedusa. Per costoro l’importante è che tutto faccia finta di cambiare.

Il “ben altro” è costituito innanzitutto dal loro pensiero, che non è mai rappresentato bene dal riformatore di turno.

Ogni proposta, ultima (odierna) quella della trasformazione del cosiddetto “bicameralismo paritario“, modificando radicalmente il Senato della Repubblica, così come è ora regolamentato dalla Costituzione Italiana, agli articoli 55 e dal 57 al 60. Altro tema: l’abolizione del CNEL, carrozzone inutile, stipendificio insensato, cimitero di politici e sindacalisti bolliti.

Un breve elenco di “benaltristi politicamente corretti“, trombettoni e trombettini di tutte le risme di carta e sacerdoti del “no se pol” (in veneto: non si può), quasi tutti “di sinistra“, ma radical chic (non c’entrano nulla con la mia sinistra, moderata e popolare, socialista e cristiana, che vomito mi fanno questi!): il Flores D’Arcais e quelli di Micromega, Fazio, il difficilmente guardabile Lerner, la Bignardi, Floris, Zagrebelski, Rodotà (quant’è noioso!), don Ciotti e suoi emuli non da qui distanti (questi ultimi tre son quelli che vogliono cambiare gli italiani, ma sono scemi?), Grasso (ma moderatamente), Civati, Orfini, Vendola, Monti (sì il “gran senatore” a vita), Camusso (che oggigiorno  è molto più dormiente di Landini), Travaglio, che senza Berlusconi e con le riforme in corso rischia di perdere l’oggetto delle sue recensioni ben pagate (e dopo che fa?), e anche la Boldrini, che oggi ha condito la sua biografia con una solenne stronzata, dicendo: “E’ una vergogna che questo paese (“questo paese” dice, perché lei non ama l’Italia!) tratti i turisti con alberghi di quattro o cinque stelle o di lusso, e maltratti gli immigrati“. Cosa? Ma ho capito bene? Possibile che la terza carica dello Stato affermi una cazzata del genere?

Sì, perché il “benaltrismo” è una malattia cognitiva, prima di essere un’idiozia politica.

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