Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

sporcaccioni recidivi

archetipoCaro mio ospite,

…se qualcuno si meraviglia o addirittura si scandalizza per gli arresti “eccellenti” (chissà perché si dice così?)  legati all’Expo 2015 di Milano e all’affaire mafioso di Scajola è un ingenuo.

Sento anche le  excusationes non petitae di coloro che paventano a causa di ciò un danno elettorale, dicendo che -come sempre- in Italia la giustizia è “a orologeria“.

Di che cosa si tratta, invece? Di disonestà allo stato puro, di assenza dei più elementari principi morali, quelli di mia nonna Catine, che a otto anni conosceva bene: orfana di madre, abitava in un rustico a Belgrado di Villa di Varmo (retaggio di insediamenti slavi voluti dal Patriarca aquileiese nei secoli XIII/XV). D’estate ogni lunedì veniva mandata a Rivignano al mercato per vendere le uova dell’aia e quelle della vicina. La piccola Catine tornava consegnando alla vicina il ricavo a lei spettante fino all’ultimo centesimo, e la vicina la compensava, o “in natura” o con delle monetine. Catine sapeva bene che cosa era bene e che cosa era male. Lo sapeva in modo naturale, per la rustica educazione ricevuta.

Ciò che sembra scomparso dalla prospettiva morale dei vari Greganti, Frigerio, Paris (“fammi fare carriera e io ti do tutti gli appalti che vuoi“), Scajola (sì quello che nel 2002 aveva definito il professor Marco Biagi un “rompicoglioni“).  E lui, Scajola, che cos’è? E Greganti? Che fa? Difende le commesse della Lega Coop? Vent’anni fa “eroicamente” tacque, e si assunse le responsabilità dei suoi mandanti. Ma ora?

Da dove ripartiamo ora? Dall’educazione dei bimbi? Dalla scuola primaria? Dalla politica come “opera per il Bene comune“, non per quello privato? Ma un Greganti non avrebbe dovuto avere nel suo DNA (anche politico) una sorta di senso naturale della giustizia? Almeno in base all’antropologia dell’homo novus vagheggiata dal dottor Marx. Fatto sì è che Marx non aveva proprio un’antropologia, e dunque non si può pretendere una diversità ontologico-morale dal compagno G., che è umanamente come tutti gli altri, inquisiti e non.

Questi qui, dunque, alla fine sono solo sporcaccioni, privi di coscienza morale, o con la coscienza assopita, occlusa, intorpidita, fessa, maleodorante, timida e, per ora, sconfitta.

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2 Comments

  1. Si’, sono degli sporcaccioni recidivi specifici.E’ giusto affermarlo ad alta voce, prendendo le distanze da chi cerca di focalizzare l’attenzione soltanto sulle “circostanze”dei fatti ( vantaggi per Grillo, giustizia a tempo, piu’ gravi le ruberie per se’di quelle per il partito). Tutto pur di giustificare surrettiziamente, proprio strisciando, tali delitti. Hai detto bene Tu, Renato. Sporcaccioni! Che contano sull’anestesia delle coscienze indotta dai media e da vuoti affabulatori. Ma noi stiamo svegli.

  2. Si’, sporcaccioni recidivi specifici. E’ giusto affermarlo a voce alta, prendendo le distanze da chi cerca di focalizzare l’attenzione soltanto sulle “circostanze” dei fatti( giustizia a tempo, vantaggio per Grillo, piu’grave la ruberia per se’ di quella per il partito). Tutto pur di giustificare surrettiziamente,proprio strisciando, tali delitti.Hai ragione Tu, Renato. Sono sporcaccioni, che contano sulla anestesia delle coscienze indotta dai media e da vuoti affabulatori. Ma noi stiamo svegli.

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