beatificazioni in vita
…e meno male, caro lettor serale, che almeno la Chiesa oggi non beatifica e santifica in vita i propri campioni, ché c’è già il mondo laico e laicista che lo fa: con tutte le forme di divismo e di eroicizzazione.
In passato, specialmente verso la fine del cosiddetto Medioevo, la Res publica Christiana si trovò a fare i conti con “santi taumaturghi” e “sante profetesse”, con streghe e stregoni, che imperversavano.
Paolo VI eliminò dal santorale cattolico forse qualche centinaio di santi fasulli.
Invece, uno degli esempi più clamorosi di beatificazione laica -dalle mie parti- è il festival culturale Vicino/ Lontano, che ha per nume tutelare il giornalista Tiziano Terzani. Non ne ho mai capito la ragione, se non in una sorta di radicalchichismo sciocco, così diffuso, così permeante, non solo la sinistra benestante di avvocati et similia, ma anche giornalisti, neo-politicanti, scrittori e poeti, sempre quelli, però. E se qualcuno di quella congrega non viene invitato e convenientemente onorato, se n’adonta, perbacco! (si dice così, no?).
In questa piccola e invidiosa regione in cui vivo, c’è un’incapacità ancestrale, etnica, a fare “massa critica”, costruendo alleanze utili per farsi ascoltare nelle capitali del potere politico ed economico. Qui si preferisce lo sport dell’esterofilia, che è una specie di emofilia spirituale, coltivando un ridicolo inferiority complex, chiusi nell’hortus conclusus del particolarismo provincial-campanilistico che divide Udine da Pordenone (ridicoli presidenti delle province che, come morituri qui salutant, stanno lì, lancia in resta con la testa rivolta all’indietro come un quadro pensato e non dipinto da Magritte).
Però rinnovano ogni anno Vicino/ Lontano e cose simili, pensando di stare nel mondo, santificando di volta in volta sempre quei.
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