italia amata italia
nel cimitero grande di Udine leggo un’epigrafe: “Alla cara ed acerba memoria/ di Amelia baronessa De Schweiger-Dürnstein,/ nata Gruber il dì 5 Luglio 1843/ e spirata nell’amplesso di Dio/ il dì 3 Luglio 1862,/ il consorte, i genitori, la sorella/ inconsolabili/ posero.” Diciannove anni di vita, già sposata, poverina.
In Friuli l’est, il nord, il sud e l’ovest si incontrano, sui tre confini, dove la slavitudine, il germanesimo e la latinità si sfiorano, confondono, si fondono. Trieste è la più meridionale delle città mitteleuropee, il passo Zagradan il più occidentale dei passi orientali, le Alpi Carniche le più settentrionali e orientali delle montagne meridionali d’Europa.
L’epigrafe testimonia la mescolanza etnica, linguistica e culturale del Friuli. Tutta l’Italia è ricca di storia e valori incomparabili, come leggo sul Corsera di qualche giorno fa. Severgnini si sforza con un’anafora di cento ragioni per dire l’unicità e il primato italiano. Novantasette volte su cento ci prende, ma ai pensieri 8, 37 e 89 toppa clamorosamente.
Esemplifico il suo merito con due “ragioni“: (sottinteso “L’Italia si ama) a) perché siamo intelligenti se non diventiamo astuti“, e b) perché siamo intuitivi se non cadiamo nella superficialità“. Bene.
Invece, la ragione n. 8 così recita: “Perché a volte anteponiamo l’estetica all’etica. E’ sbagliato ma resta comunque uno spettacolo“. No, dear Severgnini, giornalista di successo, ma un po’ ignorantello: l’estetica viene prima dell’etica, perché l’estetica, àisthesis in greco, è la manifestazione dell’essere delle cose che, come è noto, precede ogni giudizio eticamente fondato. Forse lei confonde l’estetica con l’estetismo superficiale. Studiare, studiare.
Ancora, la ragione n. 37 così recita: “Perché i gusti dei gelati sfiorano la metafisica (puffo, amarissimo, basilico)”. Sbagliato Severgnini, la metafisica è la scienza dell’essere e dell’ente: forse lei ha un’idea superficiale, tipica del giornalismo, di questo sapere fondativo. La fantasia dei gusti nulla c’entra con la metafisica.
E per finire, la ragione n. 89 così recita: “Perché siamo resilienti, non ancora rassegnati“. Come si compiace della parola resilienza, così di moda oggi! Così stereotipata! Come piacciono gli stereotipi a voi giornalisti! Una domanda: anche lei quando deve dire che per qualcuno sorgono problemi, scrive “Bufera su…”, senza cercare uno straccio di sinonimo? Ma lei sa che significa la parola “rassegnazione“? Mica significa “abbandono“, sa? Significa “ri-segnazione” ri-partenza, ma con saggezza. Forse lei è uno di quelli che pensano male della parola “compromesso“, annettendole un’accezione negativa. Ma se “compromesso” significa (cum-promittere) promettere-insieme… Studiare studiare Severgnini.
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