Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

tempus valet/ volat/ velat

Tempus_valet_volat_velat_Resiutta_steepleAll’imbocco della Val di Resia vi è un campaniletto e una chiesa, costruiti dopo il terremoto, bruttini, come se progettati da un geometra distratto.

Sulla piccola torre un detto latino: tempus valet/ volat/ velat: il tempo ha valore, fugge e nasconde. Il tempo come luogo e spazio dove viviamo e sta il mondo ha il valore che gli dà ciascuno di noi, niente di più; che poi anche “voli” appartiene alla sensazione soggettiva, nel kairòs, tempo opportuno dell’interiorità. Mi chiedo se voli altrettanto per il prigioniero o il malato. Quaestio rethorica.

Se il tempo sia anche in grado di “velare“, di porre nel nascondimento le cose, i fatti, i ricordi, il dolore, mi pare evidente, e benefico. Se così non fosse, percepiremmo contemporaneamente tutti i dolori avuti e anche tutte le gioie, e il cuore non reggerebbe tanto.

Va bene, dunque, che il tempo fugga e nasconda: circa il suo valore, invece, ogni momento decide, ogni scelta, ogni attenzione posta, ogni dimenticanza accettata o subita.

A volte pare che ciò che si fa non abbia attinenza con il tempo, perché non si considera il valore di ciò che si fa: si dice anche occorra “lasciarsi andare“, senza considerare più di tanto il che-cosa-si-lascia-andare. Se si lascia andare il tempo senza considerarne il valore può essere un guaio, o un’idiozia.

Un guaio perché il passare del tempo è anche uso di energie, un’idiozia perché lo spreco non trova ragioni in un’intelligenza normale.

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4 Comments

  1. Forse chi ha costruito chiesa e campanile non era distatto ma voleva rendere giustizia allo scempio fatto in Val Resia con l’invaso del lago.
    Il tempo ha valore e non è affatto relativo al momento e alle circostanze: bisogna saperne cogliere il valore sempre per non vivere di “Se…” .

  2. Grazie carissima Lucia. Per me è interessante, oltre alla Sua specifica osservazione, che il tempo, con le sue diacronie e ucronie, in ogni caso, assieme a questo (pericolosissimo) “dono” tecnico che è il web, riesce a far condividere temi e aspetti della vita umana così distanti nel tempo stesso e nella loro descrizione. Graciis, mandi, renato

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