Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

“Bombe d’acqua”, alti lai e reciproche accuse

alluvionecaro lettor mattutino,

l’ennesima “invenzione” (fo per dir) giornalistica, il sintagma acutissimo “bombe d’acqua”, al solo sentirlo mi fa venire l’orticaria, uno strano prurito dietro le ginocchia e una dolenzia dispettosa alle gengive, al punto che mi piacerebbe mordere chi l’ha usata per la prima volta, e schiaffeggiare non tanto dolcemente chi continua ad usarlo, imperterrito. Espressione inutilmente terrorizzante e del tutto impropria, anche come metafora: in questo caso la metafora non è il respiro dell’anima, ma il raglio del coniglio. Un po’ come l’altro modo di dire lanciato nell’ultimo periodo: per dire che ci sono “tante ragioni per…” molti hanno cominciato a dire “tanta roba…”. Cretini.

In quest’Italia piena di pioggia in tutte le stagioni vi sono continue allerte, continue grida e reciproche accuse al cementificatore di turno, colpevole senz’altro di disastro, ma con una pletora di connivenze. basti vedere la Liguria: chi ha autorizzato certe costruzioni a ridosso di torrenti e fiumiciattoli, che stanno in sonno per anni e poi esplodono? Che maggioranze, che giunte, che sindaci, che assessori? C’è forse un partito che nel tempo è stato più responsabile? Domande retoriche: purtroppo no. Tutti dentro, direbbe Sordi.

In questa Italia (non “paese”, c.!) dal clima oramai monsonico-cambogiano, c’è un rimpallo di responsabilità tra enti e amministrazioni,

In realtà, queste alluvioni sono il segnale permanente, non solo dell’insipienza umana, ma di una natura che resta più forte di qualsiasi atto dell’uomo, la cui sola idiozia è più grande della forza stessa della natura.

Prevenire è indispensabile, non costruire nelle golene dei fiumi e a ridosso dei torrenti obbligatorio, ma non pensiamo, come le verginelle infilzate del pensiero politicamente corretto che ciò basti. Forse gli Austriaci gestirebbero Pompei meglio di noi, ma sono duemila anni che Pompei prende pioggia, qualcosa magari ogni tanto crolla, no? Oppure i manufatti umani sono indistruttibili? Via!

Tutta l’Italia è come Pompei, la mettiamo sotto una campana di vetro?

Ripeto: intelligenza e onestà intellettuale nella gestione del territorio, investimenti adeguati e utilizzo delle meravigliose scienze meteorologiche, geologiche e ingegneristiche-idrauliche, non chiacchiere e pietismi, neologismi cretini e accuse.

Quando la natura si scatena occorre mettere in sicurezza persone, animali e cose, per quanto possibile; il resto lo si deve fare prima e continuamente.

Ognuno lavori onestamente sul suo e per le responsabilità che ha, pena il ridicolo.

Post correlati

0 Comments

Leave a Reply

XHTML: You can use these tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>