La disonestà comunicativa
Ascoltar ieri i critici a-prescindere dell’imperfetto, ma utile, Jobs act mi ha nauseato di più sul piano cognitivo che su quello politico. Al piccolo e saccente Di Maio (quanta polenta deve ancor mangiar per crescere un po’, e pensare che è dei migliori tra i suoi), che definiva un disastro la radicale modifica all’articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori, ha fatto impropriamente eco l’acutissima Boldrini, lì, sul terzo scranno d’Italia, catapultata per un imperscrutabile disegno divino (scherzo, dài), capace di elevare alti lai, con il profilo corrucciato (così diventa tanto bruttina) sui pericoli di “un uomo solo al comando”. Le consiglio di vedersi un dvd di storia del ciclismo quando la voce di Claudio Ferretti racconta il volo del grande airone sul Sestriere o sullo Stelvio. Quello era “… un uomo solo al comando, la maglia bianco-celeste, il suo nome Fausto Coppi“; di leggersi il libro di Hannah Arendt Le origini del totalitarismo, dove potrà evincere le differenze radicali esistenti tra dittatura di tipo moderno, come quelle nazista e comunista, ad esempio di Stalin e Pol Pot, (altra era quella dell’antica Roma, militare e temporanea), bonapartismo, cesarismo, sultanismo, peronismo, populismo, cui afferiscono esperienze antidemocratiche come quelle della Corea del Nord, di alcuni stati africani post-coloniali, sudamericani e arabi contemporanei. Cara Presidenta camerae, le sembra che Renzi echeggi Kim Il Sung o il suo inguardabile nipote? Andiamo! La verità l’è che i neuroni del fiorentino son assai più connessi dei suoi.
E procedendo: la Camusso, ecco secretaria dalla voce roca (perché non smette di fumare?) e intristente anche il pubblico più melanconico, mi può spiegare perché con i contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti ora attivabile, le banche erogano i mutui a giovani assunti in tal modo? E’ proprio una cosa da poco, o da tanto? Lei conosce quei rudimenti di scienza economica (è pur sempre una ragioniera, no?) che attribuiscono un valore alla psicologia nelle scelte degli attori coinvolti? Ha presente la filiera economica che si attiva quando si mette insieme una famiglia purchessia? Sa che cos’è l’effetto alone di una positività condivisa? E mi fermo qui, perché le castronerie che le sento affermare mi farebbero replicare un po’ irrispettosamente, e ciò non va bene con una signora. Però, le suggerirei, almeno, cara ragioniera, di stare sul suo, quando parla, cioè di non evocare i maggiori principi etico-antropologici, messi giù in scaletta da qualche suo frettoloso collaboratore, perché non ci si improvvisa eticisti e filosofi. E’ lo stesso suggerimento che diedi dodici anni fa al perito chimico Cofferati, che presumeva altrettanto di sé confondendo i diritti fondamentali dell’uomo (vita, salute, casa, cultura e… per lui l’art. 18!) con il diritto positivo (appunto, l’articolo 18).
E veniamo alla cosiddetta “sinistra” (non so in che senso, e qui mi meraviglia la presenza dell’economista Fassina) PD e al poco controllato Presidento dell’Apulia, ma in poche parole, ché son già annoiato evocando i lor visi smunti: perché non la smettete di fare i Caifa? Sapete che potreste non avere i soldi per sostituire le vesti stracciate con tanta foga? Lasciate a miglior destino i vostri (poco) eroici furori. Abbiate pazienza. Neanche a me il capo del Governo suscita un empito di simpatia e ho molte riserve sulle qualità reali dei suoi collaboratori (per l’amor di Dio, vorrei vederli in gioco in un lavoro serio), ma Lippi ha vinto il mondiale del 2006 con la quinta o sesta squadra in lizza, perché ha fatto una grande operazione di coesione, di empatia, quasi di fusione degli intenti di ogni giocatore, da Materazzi (avete presente Materazzi, fo per dir) a Del Piero (fuoriclasse). E ha vinto. E oggi vincerà la squadra di Renzi, mettetevi il cuore in pace, ma nel frattempo riprende a vincere l’Italia, certo per diverse ragioni e fattori: già immagino i discorsi frustrati che farete tra un anno: il petrolio, la BCE, i mercati, i mega-trend. Zitti un po’.
E infine veniamo alla stampa e alle televisioni, la stampa (una certa) per i titoli falsificatori, e le tv perché fanno vedere da mesi sempre lo stesso filmato, specie sugli spostati sghembi ignorantissimi poveri illusi delle bandiere nere: sempre lo stesso assalto filmato come in teatro di posa, la stessa teoria di pick-up, le stesse facce patibolari (a proposito, provider e affini togliete il video dell’esecuzione dei ventuno copti in riva al mare, non serve, è inutile grand-guignol). Perché non la smettete, ché questi vivono al 50% della vostra pubblicità gratuita. vendete spazi, così? A chi, a masochisti? E la dipendente della Rai Giovanna Botteri, quando la smette di cantare le gesta dei su nominati, dando la sensazione con i suoi reportages che questi uomini mascherati comandino dalla Tunisia al Tauro?
Diciamo una preghiera perché il Padreterno rischiari la mente dei molti beoti che circolano indisturbati farfugliando idiozie.
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Condivido in pieno. In questo momento saremmo messi meglio tutti se ogni persona si attenesse con onestà alle proprie competenze. Quale coerenza può esserci nelle regole sul lavoro stabilite da qualcuno che non dimostra lui stesso di avere dei principi etici sul proprio operato? Renato, sei in assoluto una delle persone più competenti in materia