altro non sono che cretini
…quelli che inventano espressioni -poi avallate dai responsabili politici- caratterizzate da livelli di idiozia sorprendenti.
Alcuni esempi: il motto/logo Very&Bello per EXPO 2015, dei collaboratori del ministro Franceschini o di chi altri? Posso dire che è una cagata pazzesca?
In un bando di concorso del Comune di Roma per la selezione di un alto dirigente da 200.000 euro di R.A.L., si legge tra i requisiti “(…) inglese madrelingua e bene italiano (…)”, aho (tottismo vernacolare), sindaco Marino, ando stai? Duermes? E’ uno scherzo oppure chi l’ha pensata ritiene che sia una cosa intelligente? Non è uno scherzo purtroppo…
Altra perla dell’attuale amministrazione comunale romana: il logo “Rome&You“, ma siete impazziti? sono anglicismi da penosissimo inferiority complex, anche se li propongono insigni esperti di comunicazione.
Forse costoro non sanno che il mondo vuole l’Italia in italiano, perché l’Italia “si vende da sola”, e in quanto tale, cioè il luogo più ricco di storia e arte del mondo. L’Italia non ha bisogno di marchingegni tecno-linguistici falsamente sofisticati, basta il suo “volto” (che a volte è deturpato dai suoi stessi abitanti poco patrioti) a mostrare qualcosa di assolutamente unico a chi vuole conoscerla.
Che cosa ispira questi pensatori a indulgere negli anglicismi più vieti? Non credo apriorismi concettuali, quanto una linea di marketing che trova nei decisori politici un’interlocuzione spesso incompetente o insipiens, come dicevano gli antichi. Nel titolo, sopra, sono più esplicito.
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