la vite di Bacò dell’Isola d’Oro
in mezzo al castrum di Grado c’è un’antica vite di Bacò. In una calletta tra le case bianche.
L’uva è quasi pronta, asprigna e sana, ma nessuno la raccoglie, io sì allungo il braccio e ci arrivo, la gusto e poi cammino con gli uomini di Grado, con lo storico Bruno Scaramuzza, il Pigo Grego, poeta che è meglio di Marin, e Benito ospite squisito. A zonzo per sentieri spirituali, con echi graesàni dai locali scuri, dentro le mura vecchie dei pescatori, lasciando oggi le antiche chiese alla loro frescura.
Si parla dei tempi dei patriarchi e di Maria Teresa, si parla di Grado che viene dagli scismi aquileiesi, e si cammina tra l’ombra e il sole di un agosto primigenio. Soste inopinate nelle antiche osterie a sorseggiare tocai semplicemente sfuso, freschissimo e buono, alla faccia del vitigno d’Ungheria e dei politici infiacchiti. Discorsi tra noi naturalmente ossimorici, e satira ondeggiante a volte sul bonario e talaltra sul feroce.
Gentilissima Mercedes per il pranzo sulla terrazza da cui si indovina Punta Salvore, Lignano sembra a un passo oltre la laguna, e di sera, mi dicono i padroni di casa, si vede il faro di Umago. Terre come patria nostra. Il mare è turchese verso l’Istria cangiando colori a mano a mano che lo sguardo volge a occidente, mentre dona tutte le sfumature dei toni tra il verde cupo e l’azzurro, passandovi lentamente…
Gentilissima Valentina per un saluto e programmi comuni, ah le Terme dove indugerò per lavarmi il respiro.
L’Isola della Schiusa è oltre il canale, come l’isola dell’eremita Barbano, dove la prima domenica di luglio i Graesàni vanno con la Madonna per l’antico voto. E’ un onore per le famiglie dei pescatori fornire la barca per il trasbordo della statua, anche per i più miscredenti. La Vergine aveva vinto la peste, come tanti altri mali, perché lei è l’essere umano più grande che sia venuto tra noi, ed è tra noi, basta che le rivolgiamo uno sguardo.
Il rientro è pieno di pensieri buoni, viaggiando senza fretta lungo il ponte che separa dalla terraferma l’Isola d’Oro.
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