“Heimat” contro l’idiozia
Heimat è il luogo dove si abita, la casa, dove si sta bene, in tedesco (Heim è la casa).
E’ la patria, cioè la “terra dei padri” (e delle madri, che contano biologicamente e affettivamente ancora di più).
E’ quella cosa che ormai quasi tutti chiamano “paese”, cioè il corrispettivo, più o meno, di country, almeno così si crede.
Ieri sera ascoltavo la ministra Boschi, che va abbastanza bene da guardare; in un minuto, e quattro righe di parlato, ha detto “il paese”, intendendo l’Italia, per tre volte, quasi consecutivamente, ogni volta dietro il respiro di una virgola.
Ormai si dice “questo paese” per dire “l’Italia”, come se il nome di “questo paese” fosse vergognoso. Il fascismo è finito da settanta anni e, siccome quel regime abusava del termine “patria” (la heimat), poi il costume ha deciso di depennarlo, o quasi. Eppure ricordo che Togliatti, Nenni e De Gasperi, e i capi partigiani non esitavano a parlare di “patria”, quando citavano l’Italia. Quei giganti, ché tali sono a confronto dei nani odierni della politica e della comunicazione.
La “patria” è sparita dal lessico comune, da quello politico e giornalistico, e perfino dalle citazioni, come se, analogamente al “nome dell’Italia”, fosse vergognoso. “Patria” non si dice, e “Italia” si dice sì, ma con parsimonia.
Tutto ciò è perfettamente cretino, non solo da un punto di vista etico, storico e politico, ma perfino da quello estetico e fonetico: “patria” e “Italia” suonano bene, evocano quello che devono evocare in chi ha un po’ di sensibilità e cervello: la terra che abbiamo visto dall’uso di ragione (la patria) in poi e la terra che ha fecondato di cultura inarrivabile il mondo (l’Italia), dove si parla una lingua poetica e melodiosa, seconda solo al latino per bellezza.
So di scuole superiori che vorrebbero insegnare in inglese anche la letteratura italiana. Meno male che da un punto di vista didattico sarà impossibile, a meno che non si ingaggino, ai giusti costi, degli “italianisti” di madre lingua inglese. Speriamo che questi dirigenti-burocrati vengano fermati, perché assomigliano, anzi sono come lo stato (sé-dicente) islamico per il vicino Oriente, cioè dei distruttori, incliti, ignavi e imbecilli, parenti stretti di quei burocrati pubblici che scrivono nei documenti “primipara attempata”, “allettato” e “genitore 1 e genitore 2”: a proposito, il bambino provvisto dei due genitori numerati, quando avrà voglia di ciucciare il latte, chiederà “Per favore, genitore 1 (che chiaramente è la mamma), mi dai la tettina?”
Ma dai, cretini!
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1 Comments
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Codesto post mi trova completamente in accordo. Dal mio punto di vista il blog https://www.renatopilutti.it è
scrittofrancamente come si deve, lo adoro. Ottimo lavoro,
a presto.