imbecilli piccoli figli di imbecilli grandi
quelli sopra… sono certamente alcuni compagni di classe o di scuola, o “amici” della bimba che si è buttata dalla finestra, graziaddio salvandosi, a Pordenone, e relativi genitori.
Tormentata da tempo da cyberbulli coetanei o giù di lì, non ha retto e ha cercato di uccidersi, come “consigliato” dai personaggi di cui al titolo.
Ora il Governo pensa a misure drastiche di tipo censorio: divieto di cell a scuola, limitazioni telematiche, e via andando.
Misure buone per la coscienza contrita dei politici, che dura un giorno e mezzo, misura consolatoria per anime belle e sentimenti idiotamente buonisti.
Il tema è lo spazio educativo: anche qualcuno a me vicinissimo è stato stalkizzato e mobbizzato da adolescente e, grazie a Dio e alla presenza dei suoi genitori, di insegnanti bravi e qualche buon amico, ne è uscito. Il rischio c’è, ed è grande, epperò vi sono anche rimedi.
Ma bisogna cogliere il focus: se non si condivide che è l’educazione, fatta di presenza critica, attenta e affettuosa, dei genitori, il terreno da coltivare, non ce la faremo, poiché non bastano le “reti” di protezione, gli “sportelli” di ascolto: il lavoro da fare è soprattutto a casa, seduti insieme a cena o anche a guardare un film. Un altro soggetto centrale è quello degli insegnanti, che però vanno aiutati, formati, pagati meglio…
La via è quella del dialogo, del tempo speso in compagnia dei figli, dell’attenzione, del rispetto per le loro piccole e vivacissime menti, della pazienza e dell’ascolto.
La via è quella del riconoscimento delle devastanti responsabilità genitoriali nelle famiglie dei piccoli bulli di questa vicenda, che chiamo non inanamente “imbecilli”, confidando che abbiano il buon senso, il buon gusto e quel minimo di intelligenza che serve per guardarsi allo specchio, vergognarsi e cambiare.
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