L’impotenza di Dio è la Sua libertà
Questo titolo sembra quasi una bestemmia, specie se lo si mette in relazione con i Catechismi su cui ci siamo formati noi “vecchi bambini” degli anni ’60. San Pio X aveva promulgato la famosa formula da mandare a memoria: “Dio è l’Essere perfettissimo, Creatore e Signore di tutte le cose“. Nell’islam Dio-Allah è l’Onnipotente e Misericordioso.
Ma Dio, che nelle dizioni sopra riportate sembra in grado di fare qualsiasi cosa, ebbene no, non può fare tutto, e quindi la Sua Onnipotenza è limitata, anzi Auto-limitata. Vediamo come e perché.
Posto Dio come creatore, dobbiamo considerare la libertà “relativa” intrinseca alla condizione auto-cosciente dell’uomo, concessa da Dio e ammessa dalla Sua onnipotenza come limite.
Anche se l’universo fosse un multi-verso (e probabilmente lo è) e fosse fatto a stringhe raggrumate e collegabili attraverso i “buchi neri” e scorciatoie come i wormholes, per cui si potesse dare un andirivieni nello spazio-tempo (cf. film di Zemeckis e molta letteratura fanta-scientifica), la responsabilità dell’agire umano libero non verrebbe meno, soprattutto alla luce di Matteo 5, 21-38 (concernente le avversative di perfezionamento della Legge antica), che sostiene la responsabilità decidente del cuore umano, antecedente allo stesso agire. Qui si innestano le controverse teorie di Libet che sostiene essere la nostra volontà solo apparentemente libera, con tutti gli annessi e connessi di annichilamento di ogni etica generale e diritto penale.
L’uomo, pertanto, libero di agire nel bene e nel male (con il permesso dei biologisti à la Libet, appunto, Corbellini et alii) può compiere ciò che neppure Dio è in grado di impedire sia stato compiuto. Dio non può riarrotolare il “tempo della libertà”, ed è per questo che si può dire di una certa sua impotenza, voluta, posta nel cosmo e nella storia della salvezza come dono fiduciario all’uomo.
Se poi esistano altre intelligenze libere e responsabili nell’universo-multi-verso, non cambia nulla, perché, se Dio si dà, si dà come unico in quanto Dio, non plurale e non moltiplicabile in Olimpi vari ed eventuali. Altro è la Trinità, come relazione amorosa intra-divina, segno e simbolo della relazione inter-umana, perfettamente coerente con un dinamismo divino che pulsa e vive, dopo essersi ritirato per fare spazio al Mondo e all’Uomo, e ad Altro/i che non conosciamo, perché Dio più Mondo è uguale a Dio, e il Mondo non aggiunge nulla al Divino di Dio, essendo una Sua manifestazione.
In questo meraviglioso percorso, Dio stesso può permettersi di manifestare una certa impotenza per dare Gloria alla Sua Libertà.
Infinita, proprio perché capace di auto-limitarsi, al contrario della nostra microscopica capacità di essere umili, terragni, creature grandi e nel contempo debolissime dell’Unico, Incondizionato Iddio.
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