La miseria della politica
quasi parafrasando il Marx de “La miseria della Filosofia” scritta nel 1846 in risposta a “La filosofia della miseria” di Pierre-Joseph Proudhon, ho qualcosa da dire sotto il titolo di questo pezzo. Sono un codroipese acquisito da trentadue anni e mezzo, e non ho mai fatto vita pubblica di sorta (qualche presentazione di libri, qualche convegno, un po’ di Ute e il Caffé Filosofico) in questa cittadina logisticamente perfetta, e culturalmente forse anodina, nonostante alcune figure di rilievo, ma altre in qualche caso mi par sopravvalutate.
Opero e lavoro nella consulenza direzionale d’impresa e nella formazione, fuori dal contesto codroipese, e spesso anche fuori regione e Italia. Chi mi conosce, non molti invero, sa che ho dimestichezza con grandi aziende nazionali e multinazionali, ambiti universitari e di ricerca socio-politica e morale, con pubblicazioni filosofico-teologiche, e testi pratici di Codici etici e normativi.
Sono, per storia personale, un cattolico di sinistra moderata (mi iscrissi, infatti, al PSI negli anni dal 1985 al 1993).
L’anno scorso avevo pensato di avvicinarmi al maggior partito della sinistra moderata italiana attuale, ma ivi ho resistito forse una decina di mesi, e poi mi sono tolto.
Ora, le elezioni comunali hanno dato un esito democraticamente ineccepibile, con la conferma del sindaco di centro destra, politico abile e scafato, forse più dei suoi concorrenti, in un contesto di acclarata mediocrità della politica e dei suoi attori, che in me suscitano da tempo un profondo sconforto.
La mia meraviglia, anzi il mio stupore, perché da signore in età riesco ancora a stupirmi, è che nessuno si sia chiesto dentro quel “partitone” le ragioni della mia uscita, quando me ne sono andato. Nessuna reazione, domanda, richiesta di ragioni… nulla, o quasi.
Ne ho parlato con persone di rilievo in giro per l’Italia, filosofi teoretici e morali con cui lavoro, teologi e sociologi di una certa fama che mi considerano un onorevole amico, ricambiati, i quali non si capacitano di tal fatto.
Gli ho spiegato che il Friuli, tra tante virtù umane e qualità antropologiche, ha anche qualche difetto, tra cui i principali sono la gelosia e la disattenzione: in definitiva una sorta di masochismo rassegnato, e in parte inconsapevole. Ma tant’è.
E gli ho detto: nulla quaestio, ché io non chiedo né posti, né incarichi, né prebende, ma solo, se del caso, di poter dare una mano alla mia gente, visto che do una mano a tanta altra gente in giro per la nostra bella Patria, e anche all’estero.
Mandi Codroip, stami ben
Renato
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Io, invece, mi capacito del fatto di cui ti duoli: in Italia i partiti non sono piu’ (qualora lo siano mai stati) associazioni attraverso le quale i cittadini concorrono con metodo democratico alla politica nazionale. Sono ” topoi” in cui si divide la torta del potere, grande o piccola che sia. Alcuni o, meglio, quasi tutti i tuoi compagni , al tuo apparire, hanno temuto che, volenti o nolenti, ne avrebbero dovuto spartire con te qualche fetta, e magari delle piu’ grosse, riducendo di conseguenza le loro porzioni. Quindi e’ una benedizione per loro che tu te ne sia andato e non hanno alcun interesse ne’ a conoscere i motivi del tuo agire e tantomeno a farti sedere nuovamente al desco…anche se tu non eri li’ per la torta.
Carissimo Sergio, che piacere sentirti dopo 45 anni? Possiamo vederci alla tua prima occasione udinese, o magari con una mia venuta a Milano? Giusto?
Ciao Renato, amico mio, anche per me è un vero piacere sentirti “in diretta”, seppure da anni frequenti volentieri il tuo sito, nel quale esprimi sempre in modo chiaro ciò che io penso talora in modo confuso… e non di rado le tue parole sono una terapia. Nulla di nuovo: eri già un portento ai tempi dello Stellini. Certo che dobbiamo vederci! E ritengo che tu abbia più occasioni di venire a Milano ( ma come hai fatto a saperlo?) di quante io di ritornare a Udine prima di Natale. Ora conosci la mia mail…scrivimi! Un abbraccio e a presto . Sergio
Grazie Sergio ti scriverò in giornata
Non posso che associarsi a quanto scritto da di Giovanni, il partito ( ma possiamo ancora chiamarlo così? ) oggi difficilmente raggruppa momenti pensanti,proponenti, riflettenti, il più delle volte “accoglie”interessi personali, smania di protagonismo o di surgere a portatore della sacra verità. Il fatto che nessuno abbia”pianto”la sua uscita dal partito è segno in primis dell’ignoranza dei più davanti al suo (tuo) sapere, al tuo porti nei confronti del prossimo, al tuo, con modestia, proporti. Tu sei una persona che a me affascina e convince, ma ai molti spaventa e da, probabilmente, fastidio. La mediocrità con cui abbiamo affrontato le elezioni è sotto gli occhi di tutti e i risultati pure. Il dopo elezioni…….pure. tu sei persona preziosa per chi aspira a un progetto politico, purtroppo le menti qui a codroipo non sono tali da comprenderlo, e così i cervelli “emigrano”. Io sono udinese ma da qualche anno vivo l’esperienza politica di codroipo, non posso che pensare in questo modo, siamo anche noi qui, figli di un mondo dove la superficialità, l’approssimazione, ma anche la supponenza la fanno da padroni. Vedremo il futuro cosa saprà garantirsi. Complimenti per il Blogger, lo seguirò con interesse. Mandi