il miracolo dei giorni e la morte di Fidel
Esiodo ha scritto Le Opere e i Giorni, per parlare dell’origine del mondo, così come queste antiche cose si narrano nel libro biblico della Genesi e nelle leggende mesopotamiche di Gilgamesh, e infine nei racconti cosmogonici delle grandi tradizioni religiose e filosofiche indo-cinesi, mentre noi scriviamo ogni giorno la nostra vita, dando per scontato che al giorno precedente seguirà il giorno successivo.
In attesa del volo per Ronchi da Roma, comodo per orario e cose da fare, finalmente, penso al miracolo dei giorni, perché ogni giorno che viene è mirum, meraviglioso, unico, non c’è mai stato, nessuno lo ha vissuto prima che venisse. E’ unico. Ed è vissuto in modo inimitabile, irriducibilmente soggettivo, da ciascun esser umano nel mondo. Ogni giorno è unico e unicamente vissuto. Ogni giorno son più di sette miliardi e oltre di giorni vissuti, individualmente, soggettivamente, personalmente.
Ecco, ringrazio Dio e la mia sorte che mi fa vivere i giorni, uno dopo l’altro, sapendo che il loro numero non è infinito, ma anche che posso aspettarne ancora molti… spero.
Andiamo a dormire senza pensare che l’alba prossima sarà un nuovo giorno, e che potrebbe anche non venire, per noi, come per molti certamente accade. Le vite singole finiscono e finiscono i giorni, anche se si può sperare nel giorno senza sera dell’eternità, chissà. Atto di fede e di speranza.
In uno di questi giorni, ieri, è morto Fidel Castro, come altre decine di migliaia di persone. Ma più noto. I suoi giorni terreni sono finiti dopo novanta anni. Sono stati più di trentamila, uno dietro l’altro e per due terzi di vita pubblica, politica, militare, rivoluzionaria.
Mario mi scrive che con la sua morte è veramente terminato il ventesimo secolo. Non lo so, sono modi di dire, schematismi giornalistici o di storici amanti delle tassonomie classificatrici. Chi può dire che il 1492, anno della “scoperta” dell’America, già scoperta duecento anni prima dai Vikinghi, è l’ultimo anno del Medio Evo e l’inizio della Modernità? Chi può dire che il Medio Evo inizia con la deposizione dell’ultimo imperatore di Roma Romolo Augustolo nel 472 d. C.? Chi può dire che la contemporaneità si può far decorrere dal 1789, anno di inizio della Rivoluzione Francese? E allora? Qualche storico parla del ‘900, cioè del XX secolo, come del secolo breve: 1914 inizio della Prima guerra mondiale – 1989 caduta del muro di Berlino. Modi di dire giornalistico- divulgative.
E allora, Fidel? Fidel Alejandro Castro Ruz è stato un’grand’uomo, anche se quel raffinato intellettuale di Trump lo definisce “crudele dittatore”. Proviamo a immaginare la Cuba degli anni ’50, quella di Batista e della mafia nordamericana, occorre spiegare? Ed è serio paragonare la Cuba di Castro con una sanità e una scuola eccellenti, pur nel comunismo di stato, regime dittatoriale a volte brutale, ora temperato dal tempo e da Raul, a Pol Pot come fa qualche giornale di destra? Non mi pare.
Io sono anti-comunista e filo-comunitarista, perché il comunismo non apprezza l’individuo ma solo la massa, mentre il comunitarismo apprezza la solidarietà tra individui diversi che non diventano mai massa, restando sempre individui che collaborano, condividono, con-vivono. Questo avrei voluto spiegare pacatamente a Fidel, se avessi potuto incontrarlo. So che avrebbe dialogato volentieri, el comandante en jefe.
Che tu faccia buoni incontri, ora, Fidel.
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