Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

La nullità evidente, dal sommo Parmenide agli “scienziati” di maio e di battista

parmenideCaro lettor del sabato,

in metafisica classica tra l’essere e il nulla vi è un rapporto dialettico, nel senso di “contrasto radicale”, fin da Parmenide di Elea: se l’essere (delle cose) è, è pieno e rotondo come una sfera, ed esclude ogni possibilità al non-essere. Per contro, Eraclito di Samo sostiene l’impermanenza delle cose, ché tutto scorre, come l’acqua del fiume sotto il ponte, tutto diviene, indefinitamente, e quindi l’essere è mutevole e cambia costantemente in non-essere per “essere” di nuovo. Platone e Aristotele in qualche modo correggono il tiro mettendo in campo, il primo la nozione fondamentale del dia-logo, la parola-che-attraversa, per una ricerca sistematica della verità nella relazione tra opinioni diverse, ponendo il “bene” come meta e fine della ricerca, mentre il secondo raccoglie la sfida dei due grandi predecessori, l’Eleate e l’uomo di Samo, proponendo la logica del rapporto necessario tra potenza e atto, e tra materia e forma, vale a dire tra ciò che accadrà o può accadere in-e-di un ente e ciò che l’ente diventa, perché determinato al suo fine proprio. Tommaso d’Aquino, sulle sue tracce, sostiene che si deve dare la compresenza di ente-essenza-essere, come ciò-che-è, ciò-per-cui-l’ente-è ciò-che-è e ciò-per-cui-l’ente-è, completando la dottrina metafisica classica.

Infine Hegel, dopo la “bocciatura” di quella metafisica effettuata prima di tutto da Galileo, iniziatore del metodo scientifico (conoscitivo e quindi filosofico) induttivo-deduttivo moderno, da Descartes e da Kant, per il quale la realtà è percepibile dall’uomo non nella sua essenza, ma soltanto per come si manifesta fenomenicamente, propone la com-presenza di essere e non-essere nella dialettica tra tesi (propositio), antitesi (resolutio) e sintesi (compositio), sostenendo l’esistenza contemporanea di essere e non-essere delle cose: in altre parole io posso dire di essere-Renato e di non-essere, nel contempo, qualsiasi-altra-persona. Ma in Hegel la metafisica è diventata già logica, cioè discorso, parola, perdendo la connotazione essenzialista di quella classica. In altre parole, dopo Hegel possiamo affermare che una cosa è e non è nello stesso momento, in un certo senso, contro Aristotele. In tema è utile leggere anche l’opera di Sartre (1942) L’essere e il nulla.

Una premessa semplificata e imprecisa di una parte importante del pensiero occidentale, base della stessa ricerca scientifica, per potere dire senza grandi timori di smentite logiche, che esistono persone qualificabili come nullità ontologiche (nulla come essere e essere come nulla), come molta parte dei politicanti attuali. Un esempio: stamane ho sentito tal di maio (dei5S) dire che “Renzi deve sparire dalla vita politica, perché così hanno detto gli italiani il 4 dicembre scorso“.

A me pare che gli italiani (tra cui non io, che faccio parte del 40% e passa che ha votato SI’) il 4 dicembre scorso abbiano detto no in un referendum democratico sulle riforme costituzionali, e quindi, neppure metaforicamente, non abbiano decretato la fine politica di chicchessia. E allora, con buona pace di di maio, chierichetto arrogante e presuntuoso, specie se accompagnato dal ciondolante scienziato di battista, si manifesta esplicitamente la sua nullitas politologica, logica e d etica, espressa con parole insensate e povere di spirito di intelligenza, specie se gli echi delle stesse parole si ritrovano nel vociferare sedizioso (dal buon dire in italiano) di un salvini o di una meloni o di un brunetta.

Ecco allora che vi sono, hegelianamente, nullità per evidenza e, secondo Parmenide, il sommo, nullità sostanziali. Con buona pace del 50% di italiani che, sommati più o meno, li vota, curva di Gauss permettendo. Ad minora!

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2 Comments

  1. ke bolgia di paroloni nel primo pezzo
    che nn ci entrano una mazza con la seconda parte
    cosa ci fanno di maio e di battista in questo contesto?
    lo ha dichiarato renzi stesso che se ne andava fuori dai piedi
    e poi chi lo ha votato?
    nessuno di quelli che son al parlamento sono stati votati dal POPOLO SOVRANO
    COSI’ DICE LA COSTITUZIONE

  2. Gentile Janet, mi dispiace la infastidiscano i “paroloni”, come lei li chiama, ma che c’entrino o meno lo decido io, in base alle mie competenze, che mi consentono riflessioni e paragoni, non lei che, constato, non ha molta dimestichezza con il pensiero filosofico. Senza che ciò che sto per dire possa essere considerato una sorta di giustificazione non richiesta (in latino “excusatio non petita”, con ciò che segue), ritengo di poter argomentare con cognizione di causa un argomento come la “nullità”, che per me è la cifra dei due su nominati “scienziati”, cifra peraltro condivisa da politici di svariati altri partiti, se questo la può consolare, correndo il rischio di incorrere nei suoi acuminati strali. E dunque che non c’entrino una mazza… lasci perdere. O, forse, e ciò è ancora meglio, riveda un poco la sua militanza che mi sa tanto di rousseauiana intolleranza. Glielo consiglia uno che conosce bene anche il pensiero di questo sopravvalutato ginevrino. Mi stia bene, Renato

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