Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Andare avanti, con uno sguardo alto, che comprenda storia, presente e possibilità

Uno sguardo “alto” ha un significato preciso: mette nelle condizioni di contemplare almeno in parte l’esperienza propria, la storia, quello che sta accadendo qui e ora a ciascuno di noi, e infine ciò che è possibile accada.

La storia non può essere modificata, il presente è incipiente nel pensiero e nell’azione, ma il possibile è ineffabile, prima che si trasformi in atto, quasi aristotelicamente. In verità questa affermazione è imprecisa, poiché lo Stagirita, per spiegare il movimento evolutivo delle cose propone la diade potenza e atto, là dove la potenza è pura energia trattenuta, e l’atto è la sua esplicitazione. Aristotele declina il pànta rèi eracliteo a modo suo.

La nozione di possibile non coincide con quella di potenza, poiché tiene conto, non solo dell’energia potenziale dell’ente (della persona, ad esempio), estrinsecabile nell’atto d’essere, ma anche dell’intervento volontario del soggetto e delle circostanze, vale a dire dei vettori causali di cui il soggetto non è responsabile e solitamente neppure conosce. Un esempio: lo zigote insediato nell’utero materno non è solo un essere umano in potenza, ma è soprattutto un essere umano possibile, poiché la gravidanza non è un percorso solo naturale involontario come la respirazione e il battito cardiaco, ma può permettere un intervento volontario della donna incinta, sia nel senso della prosecuzione della gravidanza, sia nel senso di una sua interruzione, qui tralasciando altri aspetti di ordine medico, che magari nei casi sfortunati possono impedire una felice conclusione della gravidanza stessa.

In altre parole lo zigote è più un uomo-possibile che un uomo-in-potenza. O donna, ovviamente.

Bene, questo detto, si può pensare al futuro come un ambito nel quale la volontà umana può agire e interferire con grande forza ed efficacia.

Costruire il futuro è possibile, ed è affidato per molto delle sue possibilità di sviluppo alle volontà dei singoli esseri umani e dei gruppi, delle comunità, delle società, delle nazioni/ paesi/ stati, del mondo tutto. Abbiamo davanti, ogni momento che passa, innumerevoli occasioni di intervento, soprattutto se è cosciente, o meglio, consapevole delle conseguenze che ogni scelta dell’agire umano, pone.

Possiamo decidere di cambiare non poco lo stile delle nostre vite compiendo scelte improntate a priorità differenti rispetto al passato, selezionando e operando decisioni più adatte a una vita qualitativamente più attenta alle altre vite e all’ambiente che le contiene e permette loro di crescere.

La qualità delle nostre vite può evolvere verso una maggiore consapevolezza che la quantità del possesso non è importante come la sua qualità e la equità della sua distribuzione tra tutti gli esseri umani. L’ambiente è l’habitat composto dalla natura e dalle nostre decisioni su come vivere in futuro.

Ma vi è anche un altro habitat che ci interessa, quello spirituale, quello relativo alla formae mentium delle persone, di ciascun uomo/ ciascuna donna di questo mondo. E il mondo stesso può essere “mondato” (cioè ripulito), proprio nella sua “mondità”, nel suo essere l’insieme costituito dalla Terra intera, dalla sua atmosfera e da tutte le vite che ivi prosperano, in qualche modo.

Far prosperare queste vite significa diventare sempre più consapevoli delle responsabilità individuali verso tutti gli altri e il “contenitore-Terra”.

Lo Strumento più importante per affrontare questo percorso è il pensiero critico, utilizzato con il metodo della logica-argomentativa: si tratta del metodo (metà-òdon, in greco per-una-strada), quello deduttivo, che permette di “sgamare” gli inganni e gli imbrogli, i fraintendimenti e la confusione concettuale ed espressiva che il momento attuale vede dilagare.

Quelle che si chiamano con un inglesismo noioso fake news sono rottamabili, tutte, anche le più insidiose, se ognuno si decide per l’autonomia del proprio pensiero, per la verifica delle notizie e la loro fondatezza, per una scelta continua della serietà delle fonti informative. Documentazione probante, dialettica paziente e approfondimento critico di ogni informazione: ecco la strada, il metà-òdon per una rinascita umanistica dell’uomo e del suo mondo.

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