Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Mentre alcune sfortunate (grazie a Dio pochissime) del giornalismo di sinistra imperversano, papa Francesco va a chiedere perdono ai nativi del Canada. La mia puntualizzazione non esime da altrettante critiche, se a mio parer meritate, le giornaliste di destra. C’è un fatto che mi differenzia da alcuni miei amici di sinistra: che loro non condividono che critichi, per qualsiasi ragione, chi si colloca a sinistra, mentre io penso che la stupidità, ovunque si manifesti, sia da criticare, senza timore di togliere voti alle elezioni, perché gli Italiani non si fanno condizionare da giudizi di merito motivati e fondati. Ad esempio, io apprezzo, per alcune (per molte altre, no) sue riflessioni antropologiche, Marcello Veneziani, come intellettuale, anche se è un conservatore, e lo scrivo pure e, di contro, non sopporto personaggi come Di Battista che “sarebbe” di sinistra, perché non ho stima per come si muove, per la sua supponenza e il suo falso modo di porsi in modo ridicolmente “eroico”, e falsamente terzomondista o addirittura “guevariano”, dai!

Sono due (le sfortunate), per le cose accadute negli ultimi giorni. Molte altre, sono sequenziabili nel tempo, e con ciò non sto escludendo dal tristo elenco i maschi, anzi. E, ovviamente, includo in un elenco ideale di stupidità tutta la “fauna” scrittoria che ragiona e pubblica “a destra”.

A questo primo elenco, però, anche se qualcuno la vorrebbe inserita quivi, non ne aggiungerei una, che non cito per nome e che non è stupidotta, né “gallina” come la ha chiamata un signore (?) maleducato e sopravalutato, non molto amico dell’acqua, acqua né da bere né da utilizzare per l’igiene corporale.

La prima è (anche) una bella donna, con lo sguardo sempre compitamente serio, che ha paragonato i saperi accademici di Draghi a quelli di un docente di istituto alberghiero, offendendo tutti, doppiamente. Ha offeso Draghi, ma questo è il meno, perché ha offeso (se ne è accorta?) soprattutto i docenti degli istituti alberghieri, gli studenti e le loro famiglie, e perfino – pro futuro – anche i luoghi della ristorazione dove opereranno quei ragazzi che studiano all’alberghiero, per servire con eleganza e stile proprio signore come l’infelice che sto citando, whose name is Concita De Gregorio, già direttrice dello sfortunato quotidiano fondato da Antonio Gramsci, L’Unità.

Ho letto la sua lettera di scuse all’istituto alberghiero, nella quale invoca addirittura la figura retorica del paradosso funzionale. Parbleu! Il resto della lunga lettera è un arrampicarsi sugli specchi che, a parer mio, invece di scusarla, la mettono in una luce ancora peggiore. Avesse solo chiesto scusa, senza tentare di scrivere un trattatello di retorica, peraltro assai zoppicante. Che tristezza che tanto nome di giornale si possa accompagnare a tanto piccolo (ecco un ossimoro, visto che piacciono le figure retoriche) nome di persona!

Da non credersi. Eppur (galileianamente), è vero.

La seconda è una donna che non si è accorta, intervistando il senatore Renato Brunetta, di ispirarsi all’hitleriano Mein Kampf, quando ha riconosciuto al senatore stesso di possedere dei begli occhi azzurri da ariano, sulle tracce pur’anche di teorici del razzismo come De Gobineau, Chamberlain e Rosenberg. Forse, non se ne è accorta, oppure pensava di essere spiritosa, la beatina. Lucia Annunziata.

Il “buon” (mica tanto) Renato ha risposto che non ha deciso lui, né di essere alto meno della media, né di avere gli occhi azzurri, ma madre natura genetica.

Brunetta, che a me non piace, dovrebbe anche farsi perdonare molte espressioni ineducate e giudicanti altre persone oltre il limite della critica legittima. Non è stato un esempio per i giovani, come forzaitaliota. Me lo ricordo più garbato come socialista, quando era più giovane. Si vede che la frequentazione di certi ambienti politici peggiora anche i migliori, posto che Brunetta fosse tra costoro.

Papa Bergoglio, invece, per recuperare, senza che ciò sia nelle sue intenzioni che volano più in alto, sulla stupidità delle signore citate, va in Canada per un pellegrinaggio penitenziale, in una terra dove cristiani cattolici, anglicani e protestanti hanno fatto azioni razziste delle più bieche negli ultimo cento e cinquanta anni.

Non sto qui a raccontare che cosa ha fatto il governo canadese per estirpare la cultura dei nativi, per togliere loro l’anima, e per fare ciò ha incaricato istituti religiosi cattolici, anglicani e protestanti.

In questi istituti, chiamati “scuole residenziali” sono state costrette decine di migliaia di bambine e bambine, di ragazzi e ragazze, letteralmente rapiti alla famiglie, per farli diventare “buoni cittadini canadesi civilizzati”, e quindi dimentichi della loro lingua, delle loro tradizioni e delle loro relazioni con il soprannaturale.

Sono stati costretti a dimenticare il Grande Spirito per imparare il nome di Gesù Cristo e del papa di Roma o del vescovo anglicano della diocesi.

Gesù Cristo non avrebbe mai voluto che dimenticassero il Grande Spirito, che altro non è che lo stesso Spirito-che-soffia-dove-vuole, lo Spirito santo, uno dei tre nomi della Santissima Trinità cristiana, l’Unico Dio.

Papa Francesco ha voluto andare là in fondo, ai confini delle più grandi foreste del mondo e sulla sponda dei grandi laghi del Nord, zoppicando e dire “Pido perdon”, chiedo perdono, nella sua lingua madre per dare più forza alla richiesta di perdono.

Mi auguro che le nostre “campionesse” meditino sulle cazzate che hanno detto, non limitandosi a lodarlo perché Francesco è spesso “politicamente corretto”, ma imparando qualcosa dal Papa.

Concludendo, mai ho avuto, ho e avrò indulgenza della stupidità ovunque si manifesti e chiunque sia il soggetto che la produce e la propala. Senza censure preventive, per paura che succeda il peggio, nei confronti di alcun fatto e di alcun detto, da qualsiasi parte provenga.

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