…che cosa ne sarà dell’Italia con questi? Meloni capo del governo (?), è inopportuna, ma non tanto per un giudizio internazionale di Washington e Bruxelles, quanto per essere portatrice di una visione di “Stato etico”, autarchico e autosufficiente, nel quale i valori non siano rispettosi delle volontà individuali; Salvini è insufficiente sotto il profilo qualitativo e politico, basti pensare alla sua idea di “famiglia”; Berlusconi è obiettivamente stanco e stancante; il duo Renzi-Calenda, coppia di egocentrici autoreferenziali con pochi voti (Renzi comunque è meglio di Calenda, che mi fa morire dal ridere quando vanta le sue esperienze industriali le quali, vista l’età, dovrebbe aver fatto da adolescente. Due conti: ha una cinquantina d’anni (1973), da oltre venti, forse venticinque, è in politica, quattro o cinque anni di università, gli restano due o tre anni di Ferrari e Confindustria, in quale posizione poi è da vedere, e non mi pare sia stato in ruoli dirigenziali top, andiamo! Dai ventisei ai trent’anni, a meno che non si sia un Agnelli, si può al massimo aspirare a un impiego di concetto, non alla dirigenza, suvvia. Di contro, si pensi che io, invece, mi occupo di lavoro e di imprese da più di quattro decenni, e in posizioni importanti, sia nel sindacato, sia nelle aziende, sia nell’accademia, e non lo dico per vantarmi, ma per puro realismo, ahò, Calenda!); Letta è un collezionista di abbagli e sconfitte, ed è più adatto a una scuola di formazione politica, visti i suoi maestri, suo zio Gianni e il prof. Andreatta; i due de sinistra, quello bellu guaglione Fratoianni (e chi è? da quali esperienze e studi viene), e Bonelli, più di lungo corso veritiero e verde; Dimaio è sconcertato, perché neanche lui sa più chi è lui stesso, quello draghista o quello che “aveva sconfitto la povertà”? Conte, è il battuto per eccellenza, ma non mai in albagia, perché incapace di combattere; Dibattista? Perché lo cito?
Potrei anche finirla qui, con i giudizi politico-culturali che ho sintetizzato nel titolo, ma qualcosa scriverò, a partire da questa domanda che tanto insensata non è: vuoi vedere che torna Draghi? Magari.
I detti riportati qui sopra li si potrebbe applicare più o meno a tutti i politici citati nel titolo. certamente in modo differenziato, ma nessuno resterebbe fuori.
I mediocri parlano. Infatti, tutti i sopra citati parlano, in ogni modo e situazione e su qualsiasi argomento pubblico che abbia rilevanza sociale o politica. Un esempio: li senti parlare di economia e di occupazione e quasi tutti non hanno alba dell’ambiente di cui parlano. Vogliamo fare un esempio? Chi dei sopra citati può parlare di lavoro e di impresa con cognizione di causa? certamente Berlusconi. Un pochino, ma solo un pochino Calenda, che si vanta troppo per esperienze molto, molto brevi. Gli altri, nulla.
Parliamo di tasse: chi ha le competenze per esprimersi: ancora Berlusconi, e qualcun altro che abbia maturato qualche esperienza amministrativa, tipo Renzi o Letta. Della Lega non certamente Salvini, ma Giorgetti, Zaia e Fedriga, sì. Ancora sulla tassa piatta: come fa Salvini a proporla al 15%, chi la paga? mentre Berlusconi, che ne sa molto di più, la propone al 23%…
Un esempio di impreparazione e mediocrità, tra millanta. Due deputate, rispettivamente dei 5 Stelle e di Fratelli d’Italia, sono ospiti di Rai2 Post, rubrica serale di approfondimento. Non ricordo neanche il nome delle due onorevoli. Si parla di “transizione ecologica”, sintagma ormai sdoganato ovunque, e oggetto addirittura di un dicastero ministeriale. Ebbene, tutte e due, con il giornalista che fa loro eco, continuano imperterrite a parlare di “transazione ecologica”. Occorrono commenti? Transizione significa “passaggio da a”, transazione significa “accordo”. E figure del genere si candidano e chiedono voti.
Scrivo a “contatti Rai 2” per segnalare il pesante refuso, come ormai faccio spesso quando ascolto bestialità. Spero almeno che qualcuno faccia altrettanto e queste segnalazioni arrivino a chi ha sbagliato.
Tiremm innanz, come disse Amatore Sciesa ai militi Austriaci che lo portavano al capestro, condannato per reati politici durante le 5 Giornate di Milano nel 1851. Sì, andiamo avanti con la nostra scabra disamina.
Sui due temi citati, economia e fisco, Conte poco e Di Battista nulla sa. E parlano. E nemmen Di Maio, palafitta umana cresciuta sul nulla.
I bravi spiegano. Ebbene, quali tra i politici sopra citati possono essere definiti “bravi”? Boh. In che senso? Abilità politica? Sì: Renzi, senz’altro, Berlusconi, Calenda, Salvini, Meloni e Letta, pure, ma non tanto. Solo un pochino.
I geni ispirano. Vi sono geni tra i soliti di cui sopra? Manco uno. Che pretese, Renato!
Ma, nonostante tutto, esprimo un auspicio: che lo sciagurato PD prenda il 24%, battendo Meloni, i due egocentrici di Azione e Italia viva almeno il 7, dimaio il 3 o 4, e anche i 5S il 10?
Nel mio piccolo mi batterò per questo risultato, anche perché, non solo lo ritengo vitale per l’Italia, ma anche perché qua e là ascolto qualche politico di “seconda fila”, ma più bravo della maggior parte di quelli di “prima fila”, competente e colto, come Luigi Marattin e Matteo Richetti. Oppure, dall’altra parte, un Brugnaro, che è un ottimo imprenditore nell’ambito dei servizi alle Risorse umane aziendali.
Se mi si chiedono altri nomi faccio fatica… dammi qualche suggerimento tu, caro lettore. E mi dico: c’è qualche speranza (pardòn per il bisticcio con il nome del politico, che non apprezzo).
Cosa vuol dire l’algoritmo che ho proposto sopra? Turandomi il naso potrebbe fare più del 40% (42/ 44%?) e realizzare un pareggio con le destre.
A quel punto il saggio Mattarella richiamerebbe Draghi.
E l’Italia e l’Europa, e anche oltre, tirerebbero un respiro di sollievo, tipo auff!!!
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