Madame Boone non dica sciocchezze… e bravi Draghi, Mattarella e Meloni. Viva l’Italia!
La ministra francese Laurence Boone ha alzato il ditino per ammonire la nuova maggioranza italiana a “non toccare i diritti”.
Cito alla lettera: “Vogliamo lavorare con Roma ma vigileremo su rispetto diritti e libertà“. Lo dice – in un’intervista a Repubblica – Laurence Boone, nuova ministra per gli Affari europei del governo francese, per la quale “è importante che il governo Meloni resti nel fronte europeo contro Mosca e in favore delle sanzioni“.
“Rispetteremo la scelta democratica degli italiani – afferma- L’Europa deve rimanere unita, in particolare nell’affrontare la guerra che la Russia ha dichiarato in Ucraina, con le sanzioni che abbiamo adottato. Su questo punto, Meloni ha espresso chiaramente il suo sostegno a ciò che l’Europa sta facendo. Dopodiché è chiaro che abbiamo delle divergenze. Saremo molto attenti al rispetto dei valori e delle regole dello Stato di diritto. L’Ue ha già dimostrato di essere vigile nei confronti di altri Paesi come l’Ungheria e la Polonia“.
Napoleone Boone ha detto, augh. Arrogante signora! “Vigileremo…”, dice lei, poi dirò io.
Primariamente, mi fa incazzare TUTTO dell’intervento della maestrina Boone, TUTTO, toni e testo. Se avessi l’indirizzo della donna (ma confido nella potenza del web, che arriva ovunque come uno “spirito santo” tecnologico) le invierei questo testo con l’immagine del quadro di Delacroix, che il grande pittore francese dipinse per rappresentare il valore principale della Grande Revolution, la Libertè, che assieme all’Egalitè e alla Fraternité segnò con forza quel cambiamento radicale, essenziale per la storia dell’Europa e del mondo. Noi siamo nel mondo che la Rivoluzione Francese ha contribuito a costruire, e crediamo nei valori di questo mondo, cara Boone!
Ha ragion d’essere che io pubblichi qui sopra il dipinto di Delacroix, benedetta donna!
E’ offensivo che lei ritenga opportuno farci questa raccomandazione. Offensivo per la raccomandazione in sé, e offensivo per il modo con cui la fa.
E’ una raccomandazione superflua e pertanto inutile, ed è una raccomandazione top-down, che presuppone una superiorità della Francia sull’Italia, per quanto riguarda lo spirito democratico e di rispetto dei diritti civili e sociali fondamentali, e pertanto è offensiva.
Il superioriy complex che traspare dalle frasi della Boone è insopportabile.
La Francia ha queste caratteristiche e questi problemi. Anche la lingua francese presenta una certa allure da primadonna. Sempre elegante, ma fastidiosa, talvolta, quando si inflette in gorgoglii e piccole raucedini da pronunzia fricativa delle consonanti liquide.
La Boone la rappresenta benissimo, la Francia, peraltro come il presidente Macron, bellino, educato, ricco, fortunato, potente. Forse un po’ solo.
E vengo alla breve lezioncina di storia per la Boone.
Se lei ritiene di “vigilare” sul rispetto dei diritti in Italia, siccome noi Italiani non “abbiamo l’anello al naso”, come per quasi due secoli i Francesi hanno pensato degli Africani e degli Indocinesi, devo ricordarle ciò che hanno fatto i militari francesi nelle “colonie”, appunto, in Vietnam, nell’Africa Equatoriale, Mali, Niger…, in Algeria?
Devo ricordarle i massacri di indigeni, cioè di abitanti autoctoni di quelle terre? Il loro sfruttamento economico e sociale? Devo ricordarle quanto recenti sono stati i processi di liberazione nazionale di quelle Nazioni?
Vogliamo ricordare ciò che ha fatto in anni recenti il presidente Sarkozy in Libia per impedire che l’Italia avesse un rapporto più proficuo con la Libia?
Non mi si risponda che anche gli Italiani non sono stati “brava gente” in guerra e nelle politiche coloniali. Conosco bene ciò che hanno fatto il maresciallo Rodolfo Graziani (uno che sarebbe stato meritevole di fucilazione) in Africa, o il generale Alessandro Pirzio Biroli (sotto il quale combatté mio papà, che assistette alle stragi, inerme e triste, come mi raccontò, avendo dovuto lui stesso uccidere, da lontano con la mitragliatrice, e all’arma bianca in una occasione quando fu aggredito mentre montava di guardia, non mi seppe mai dire se da un serbo cetnico o da un serbo titino) nei Balcani e mi fermo qui, e non per mancanza di nomi di capi militari criminali da citare.
Non facciamo gare tra chi ha commesso più abominii anti umani: la Francia comunque quantitativamente ne ha compiuti di più. Torniamo ai diritti.
E dico alla signora Boone: si studi la Costituzione della Repubblica Italiana e avrà la risposta ai suoi dubbi. NON tema che gli anticorpi democratici ITALIANI non vigileranno a sufficienza sul rispetto dei diritti, anzi lo faranno ad abundantiam, senza che lei si periti di alzare il suo ditino di laureata della Sorbonne o della L’École nationale d’administration.
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