Voterò SI’ il 4 dicembre, nonostante Renzi
a me Renzi non è mai piaciuto e non piace, né come parla, né come si muove, né come tratta gli avversari politici esterni e soprattutto gli interni, né come sbeffeggia le strutture sociali (sindacati e corporazioni varie pur pieni di difetti e spesso obsolescenti), non mi piace il suo linguaggio del corpo e anche la sua faccia; forse è mal consigliato, certamente è troppo presuntuoso per ascoltare consigli che non siano già idee sue, mentre altre idee e consigli lo aiuterebbero a sbagliare di meno.
Aborro l’orrendo verbo “rottamare” da lui inteso verso persone umane, mentre sarebbe correttamente in uso per macchine e autoveicoli vecchi e laceri.
Non mangerei con lui neanche una pizza, e forse faticherei a condividere anche un aperitivo.
Non mi piacciono neppure i suoi fedelissimi, a partire dalla nulladicente presidenta del Friuli Venezia Giulia Serracchiani, che lei definisce, parlandone, FVG.
Per contro, mangerei volentieri una pizza con Bersani e anche con Berlusconi, non certo con Salvini e Grillo. Per me il Renzi più importante d’Italia è l’autore di un ottimo manuale di Filologia Romanza, il professor Lorenzo.
Tanto è.
Ciò nonostante il 4 dicembre prossimo voterò SI’ al referendum costituzionale, ma per ragioni che nulla hanno a che vedere con il premier Renzi, la sua carriera, il suo destino politico.
Voterò SI’ per Amor patrio, perché questa nostra splendida Nazione ha bisogno di scrollarsi di dosso le ragnatele di un’inerzia ancestrale, anche se la riforma di cui diciamo è imperfetta, lacunosa, mal scritta, come sostengono sapienti e men sapienti in materia. Non sono un costituzionalista, ma ho abbastanza competenze storiche e socio-politiche, e competenze etiche profonde, per dire che nihil humanum perfectum e quindi intangibile, anche la Costituzione “più bella del mondo” (attenzione alle esagerazioni!).
Voterò SI’, perché bisogna dare un segnale di cambiamento della parte pubblica all’economia privata, alle imprese, ai lavoratori, che hanno bisogno di verità, di stabilità, di sobrietà e di snellezza delle procedure burocratiche del lavoro.
Voterò SI’ per mandare a casa almeno una parte di politici nullafacenti.
Voterò SI’, perché oggi lo farebbero anche Piero Calamandrei, Alcide De Gasperi, Palmiro Togliatti, Pietro Nenni e Benedetto Croce, padri severi della Costituzione repubblicana, ma pieni di senso della storia.
Voterò SI’ per dare un segnale alle altre nazioni, e ai grandi soggetti economici e industriali di tutto il mondo.
Voterò SI’ per smascherare i conservatori e gli opportunisti di tutte le risme, generi e specie, di destra, di centro e di sinistra, che fino a prima di Renzi volevano più o meno le stesse cose di questo SI’, avendolo votato più volte in parlamento negli ultimi venti mesi, e ora dicono no non certo per amor di Patria, o per serie ragioni politiche, ma miseramente solo in odio a Renzi. Miseramente.
SI’ dunque, e andiamo avanti.
Post correlati
0 Comments