Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Il panorama della vita

Senza confini è la vita, e lo scenario in cui si svolge, ogni vita è unica, ogni persona irripetibile. Energia e materia si trasformano l’una nell’altra e tutte sono creature dai minerali in su, dal protozoo all’uomo, dall’uomo all’angelo: panbiosi derivante probabilmente o certamente da spore interstellari, ma sviluppata come materia ed energia sulla Terra. Innumerevoli luoghi dell’Universo si muovono con l’energia vitale in un canto cosmico, di Dio.

Sulla terra è tutto un vitalissimo movimento di potenzialità e attualità delle specie e dei generi, in un continuo turbinar evolutivo, di cui come umani facciamo parte.

Straripa da ogni ambito, da ogni ganglio della natura, la vita, in una meravigliosa congerie di modi, in una logica inconoscibile del tutto e totalmente, ma comprensibile nella sua bellezza e potenza.

In questo scenario il dolore è maestro della vita, e la gioia intermezzo del dolore, ma anche viceversa. Le onde del dolore sono la vita, sono il progressivo tendere della e alla consapevolezza dell’esistere. Caso e destino non appartengono alla natura, ma alla congettura limitata della mente umana.

Lo spirito progredisce nel dolore e nell’assenza, così come la paura giova alla crescita psichica: pars construens e pars destruens, nascere e morire, sistole e diastole. Diventare quello che si è e si può essere, umani.

Anche se le domande fondamentali continuano a incuriosire e a tormentare, talora, le nostre menti.

Sento racconti teneri di persone vere, di persone in relazione, sento la pietas infinita per la debolezza, per il limite, per la povertà di questa meravigliosa condizione umana, per la fragilità dello stare a questo mondo.

La vita sussiste piena in tutte le età, dai primi vagiti  ai tempi delle rughe di espressione e della fatica del lavoro: la vita stessa è bellezza e dolore, gioia e carenza, limite e slancio, sguardo e ascolto; è immagine e specchio, amorevolezza e violenza, ragione e sentimento, materia pensante e pensiero concretissimo.

Basta riuscire a non smettere di provare stupore e meraviglia che, per il fatto stesso di costituire oggetto di emozione, attestano la verità del nostro essere capaci di coscienza riflessa e di infinito.

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