Anders B. Breivik, o della vanitosa follia
Una breve notazione, ché il silenzio è più opportuno in questi momenti.
Si conferma con quest’ultimo terribile fatto la crisi del pensiero pensante e raziocinante che abbiamo in più punti e momenti segnalato su questo sito.
Il fatto di Oslo segue una “logica” belluina primordiale, così come ogni altro analogo atto, di cui gli esempi abbondano. Logica non nel senso di un logos, che sia sinonimo di ragione ragionante, ma nel senso di un flusso mentale qualsiasi, in questo caso radicalmente elementare, potremmo dire cerebralmente rettiliano.
Non cade però alcunché della responsabilità soggettiva di Breivik per l’atto commesso, ché la libertà di commetterlo è attestata dalla lunga premeditazione, dalla feroce determinazione nel compiere gli atti, dalle teorie diffuse, e dalla confessione resa.
Breivik, anche lui un perfetto cretino, oltreché assassino pluriomicida vanesio.
Quanto dell’uomo resta da pensare ancora, senza sosta e senza stancarsi!
Quanto resta da fare al pensiero e all’educazione!
Quanto alla politica e all’integrazione delle differenze!
Quanto alle religioni e alle filosofie implicite dell’intolleranza!
Quanto resta da pensare!
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